26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Napolitano «sonda» il Pd

Riforme, Bersani: ci siamo con le nostre idee

Incontro al Quirinale. I Democratici rilanciano la modifica della legge elettorale, e dicono no alla bozza Calderoli

ROMA - Sono state le riforme il tema al centro dell'incontro al Quirinale tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e i vertici del Partito democratico. Il segretario Pierluigi Bersani, insieme alla presidente Rosy Bindi, al vice segretario Enrico Letta e ai capigruppo di Camera e Senato Dario Franceschini e Anna Finocchiaro, sono stati ricevuti dal presidente oggi pomeriggio nel suo studio al Colle.

CONSULTAZIONI - L'incontro rientra in un giro di «consultazioni» formali e informali che il capo dello Stato ha avviato per sondare il terreno sulle riforme e capire quali sono le reali possibilità di realizzarle nell'ottica di una larga condivisione tra maggioranza e opposizione. Insomma, in questo momento, Napolitano vuole rendersi conto se c'è un quadro di disponibilità verso le riforme o se invece questo non è possibile. C'è, difatti, chi ha già parlato di referendum come unica via percorribile e c'è, dalla parte opposta, chi continua a lanciare proposte sempre diverse e poco meditate. Napolitano ha già messo in guardia rispetto a confusione e «approssimazioni», la sua preoccupazione è che la stagione delle riforme parta con il piede giusto e da ciò che è già condiviso.

RIFORME ECONOMICHE - Più volte, l'ultima a Verona, il presidente ha ricordato che le riforme, sia istituzionali che economico-sociali, tra cui quella del fisco e degli ammortizzatori sociali, non possono attendere oltre, che «non sono più procrastinabili». Proprio l'impegno per facilitare questo percorso, per garantire la stabilità istituzionale necessaria perchè il Paese possa crescere rappresentano per il capo dello Stato una delle «mission» principali della seconda parte del suo settennato.

Napolitano ha già avuto una serie di incontri. Ci sarebbe stato un contatto del presidente con Gianfranco Fini, con altri esponenti della maggioranza e con diversi esponenti di forze di maggioranza e di opposizione che Napolitano, vista la sua lunga carriera politica e parlamentare, conosce da tempo. Qualche giorno fa ha visto Luciano Violante, autore della bozza che vale per il Pd come punto di partenza per le riforme e che al Senato ha ottenuto, sotto forma di mozione, il parere favorevole del governo. Quella di coniugare la revisione dell'assetto politico-istituzionale a una modifica della legge elettorale, come chiede il Pd, è un'esigenza che non può non essere considerata legittima ed è una partita, tutta politica, che si dovrà giocare nell'arco dei prossimi tre anni.

NO A BOZZA CALDEROLI - Bersani, accompagnato dai vertici istituzionali e politici del Pd ha assicurato la disponibilità al confronto, ricordando che le proposte del principale partito di opposizione ci sono, pur ribadendo il no alla bozza Calderoli, giudicata «impotabile», e rinnovando l'esigenza di una riforma della legge elettorale. Su questo punto il segretario Democratico non si è soffermato su un modello preciso, ben sapendo che nel suo partito ci sono sensibilità diverse, ma ha fissato un criterio: quello di restituire ai cittadini la scelta dei rappresentanti.

GIUSTIZIA - Anche in merito alla giustizia il Pd è pronto a discutere di una riforma che ne migliori l'efficienza pensando all'interesse degli italiani, perciò la proposta avanzata da Andrea Orlando può rappresentare un punto di partenza.

Insomma il Pd non si farà trovare impreparato se il treno delle riforme dovesse partire davvero in Parlamento, è questo il senso dell'incontro avuto oggi al Colle, con la consapevolezza però che al momento dalla maggioranza arrivano segnali quantomeno discordanti sul modello riformatore da adottare. Bersani ha anche rinnovato a Napolitano l'impegno del Pd per le riforme economiche e sociali che affrontino la crisi economica. Come va ripetendo da tempo il leader del Pd ritiene necessario un intervento sui redditi più bassi, sul lavoro, sul fisco e per le piccole e medie imprese.