Obama: il mondo è più sicuro
Il Cavaliere parla al summit sul nucleare di Washington: «Grati a Usa e Russia per l'accordo sul Trattato Start»
WASHINGTON - Un intervento breve, di fronte ai grandi del pianeta, per ricordare la «follia» del rischio di escalation nucleare durante la Guerra Fredda e plaudire al Trattato Start due siglato dalle Stati Uniti e Russia.
LE PROPOSTE - Silvio Berlusconi parla poco dopo il Presidente Usa Barack Obama, un discorso che serve innanzitutto a ribadire la necessità di investire sulla sicurezza, «consapevoli dei pericoli» che combustibile e scorie vengano utilizzati per «finalità illegittime». Anche per questo, il Cavaliere lancia una agenzia nazionale per la sicurezza nucleare e una scuola di formazione per la protezione degli impianti e dei materiali radioattivi. Un'iniziativa che mira alla formazione «di personale da paesi emergenti che sempre più si avviano all'utilizzo di questa nuova fonte di energia».
INTESA USA-RUSSIA - Ma è soprattutto sull'intesa raggiunta fra Stati Uniti e Russia che il Cavaliere si sofferma nel corso del suo intervento. Nei giorni scorsi aveva sottolineato il peso che la propria azione aveva avuto in vista della firma del nuovo patto. Qui a Washington parla a braccio, sfuma il concetto e torna sul proprio ruolo. Una posizione già presente nel discorso che aveva preparato per il summit, nel quale si accennata all'intesa alla quale aveva «personalmente» lavorato fin dal vertice di Pratica di Mare del 2002. Davanti ai leader del mondo Berlusconi ricorda come «per tre volte» da presidente del G8 abbia «sempre inseguito l'accordo tra le potenze», dal primo invito a Eltsin nel 1994 al vertice di Pratica di Mare, fino alla «fortuna» che Obama e Medvedev si incontrassero due giorni prima del G8 dell'Aquila.
Tutto il mondo vi è grato per quello che siete riusciti a fare e che questa visione di un mondo senza armi nucleari che avete avanzato», confida Berlusconi, accarezzando questa «speranza per tutti noi, per i nostri figli e le generazioni future». Generazione che, è l'auspicio di Berlusconi, non dovranno più vivere «sotto l'incubo della guerra fredda e di due arsenali nucleari che potevano ciascuno distruggere dieci volte la popolazione del mondo».
OBAMA: «IL MONDO E' PIÙ SICURO» - Grazie all'impegno preso dalla comunità internazionale e alla volontà di creare un contesto comune sulla sicurezza nucleare «il mondo sarà più sicuro». Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama durante la conferenza stampa indetta al Washington Convention Center a conclusione del summit sulla sicurezza nucleare al quale hanno partecipato 47 leader internazionali e che è stato definito «estremamente produttivo».
«Abbiamo trovato un punto di incontro su una serie di questioni, primo fra tutti il riconoscere che la minaccia maggiore che dobbiamo affrontare è il terrorismo nucleare», ha detto Obama, che si è detto «felice che ci sia stato impegno unanime a rendere sicuri i materiali fissili entro quattro anni», un obiettivo possibile e auspicabile. Durante il suo discorso Obama, che ha parlato dell'impegno preso da singole nazioni ha fatto riferimento anche al fatto che alcune nazioni, tra cui l'Italia, daranno vita a istituti per la formazione di personale che opera nel settore nucleare. Secondo il presidente americano comunque «nessuna nazione dovrebbe agire da sola», ribadendo la necessità di collaborazione internazionale.