19 aprile 2024
Aggiornato 10:00
La polemica

Critiche di Berlusconi al Colle, Pd: così dialogo impossibile

Il Premier irritato per l'editorale di Eugenio Scalfari: «E' un fatto grave se non c'è smentita dal Quirinale»

ROMA - E' durata poco la quiete tra il Colle e Palazzo Chigi dopo la promulgazione, il 7 aprile scorso, della legge sul legittimo impedimento: a pochi giorni dalla firma del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in calce allo scudo processuale per il premier e per i ministri, sono le parole sullo staff del Quirinale che «controlla anche gli aggettivi» di ogni legge, pronunciate ieri a Parma da Silvio Berlusconi, a far salire di nuovo la tensione tra presidente del Consiglio e capo dello Stato.

L'EDITORIALE - E' Eugenio Scalfari su Repubblica, nel tradizionale editoriale della domenica, a raccontare di un capo dello Stato «stupefatto e indignato» di fronte all'intervento di Berlusconi alla kermesse biennale del Centro Studi di Confindustria ieri a Parma. Il fondatore di Repubblica racconta anche di una telefonata tra Napolitano e Gianni Letta in cui il capo dello Stato non si sarebbe accontentato delle scuse del sottosegretario alla presidenza del Consiglio e avrebbe commentato: «Se non si trattasse del presidente del Consiglio ma di una qualunque altra persona dovrei dire che siamo in presenza di un bugiardo che dice una cosa al mattino e fa l'opposto la sera, oppure d'una persona dissociata e afflitta da disturbi schizoidi». Parole finora non smentite dal Quirinale.

L'IRRITAZIONE DEL PREMIER - Ed è proprio questo silenzio del Colle di fronte all'articolo di Scalfari che avrebbe fatto irritare non poco il presidente del Consiglio: ad Arcore per trascorrere una domenica di relax con i figli prima della partenza - domani - per Washington dove prenderà parte al vertice sul nucleare voluto da Obama, Berlusconi, secondo quanto riferiscono alcuni suoi fidati collaboratori, sarebbe rimasto stupito nel leggere Repubblica e avrebbe manifestato irritazione per la mancata smentita del Colle. Se da un lato, riferisce chi ha avuto modo di parlarci, il premier si aspetta campagne di questo tipo dal quotidiano di Ezio Mauro, questa volta il Cavaliere ha trovato singolare che Napolitano non abbia smentito le parole attribuitegli tra le virgolette da Scalfari. Parole che, è l'opinione di Berlusconi, se fossero state realmente pronunciate il presidente del Consiglio riterrebbe gravi.

PD: «COSI' DIALOGO IMPOSSIBILE» - Nella nuova «tenzone» tra Napolitano e Berlusconi, il Pd scende in campo a difesa del presidente della Repubblica e va all'attacco del Cavaliere: «Ieri - afferma la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro - il premier ha apertamente attaccato la Consulta e la presidenza della Repubblica. Questo Paese ha certo bisogno di riforme ma non di un potere senza controlli ed equilibri. È davvero difficile pensare a un confronto con chi ha questa concezione della democrazia e delle istituzioni». La replica non si fa attendere e arriva dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti: «La centrale di propaganda del Pd cerca di mascherare la verità: la sinistra ha poca o nessuna voglia di confrontarsi sulle riforme, perché non riesce a trovare l'accordo tra le sue mille anime».