19 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Domani i ballottaggi

Comunali, oltre un milione di italiani al voto

Le sfide principali riguardano le elezioni nei soli 4 Comuni capoluogo andati al ballottaggio: Mantova, Macerata, Matera e Vibo Valentia

ROMA - -Urne aperte domani dalle 8 alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15 nei 41 Comuni italiani dove non è bastata la chiamata alle urne del 28 e 29 marzo per l'elezione del Sindaco e dei Consiglieri comunali. Ad essere interessati alla nuova tornata elettorale sono 1.087.085 elettori, ripartiti nel 1292 seggi che si sono insediati oggi.

Le sfide principali riguardano le elezioni nei soli 4 Comuni capoluogo andati al ballottaggio: Mantova, Macerata, Matera e Vibo Valentia. In tutte e quattro, al termine del primo turno è in testa il candidato di centrosinistra, ma per il secondo turno è tutto ancora in gioco, dal momento che solo Salvatore Adduce a Matera, con il 48,46% dei consensi, appare a un passo dalla meta. Nella città lucana il centrodestra che si è presentato profondamente diviso al primo turno, dopo le dimissioni del sindaco uscente Nicola Buccico (Pdl), che a novembre hanno portato al commissariamento del comune. Adduce aveva al suo fianco già dal primo turno una coalizione che va dall'Udc alla sinistra e ai Verdi, il suo rivale Angelo Raffaele Tosto, fermo al 26,23%, dovrà recuperare il 14,57% andato al candidato del Pdl, che ha corso da solo.

Sfida sul filo di lana a Mantova: conduce il sindaco uscente Fiorenza Brioni (Pd), 40,72% al primo turno, su Nicola Sodano (Pdl), che si è fermato al 35,74. In ballo i voti del candidato centrista, che aveva sfiorato il 10%: l'Udc (2,45% come voti di lista) si è apparentato alla candidata di centrosinistra, spaccandosi però al suo interno. Centrosinistra a caccia di conferme anche a Macerata: Romano Carancini, che aspira a continuare l'opera dell'uscente Giorgio Meschini, al primo turno ha convinto il 45,97% dei suoi concittadini; Fabio Pistarelli, a capo di un'alleanza Pdl-Udc, il 41,09. L'accordo Pdl-Udc per il secondo turno spinge a Vibo Valentia le quotazioni di Nicola D'Agostino, candidato del partito di Berlusconi. Il più votato al primo turno è stato Nicola Soriano (Pd) con il 41,11%, ma l'appoggio del centrista Antonino Daffinà (quasi al 25% al primo turno) e di una civica che vale oltre il 5%, sulla carta dovrebbe essere sufficiente a ribaltare l'esito della prima tornata elettorale. Anche nel capoluogo di provincia calabrese l'amministrazione uscente è di centrosinistra.

Fra i comuni non capoluogo, il più popoloso al voto, oltre settantamila abitanti, è Lamezia Terme (provincia di Catanzaro). Dopo il primo turno è in vantaggio il sindaco uscente di centrosinistra Gianni Speranza, che ha raccolto il 43% dei voti, contro il 33% della rivale Ida D'Ippolito (Pdl-Udc). C'è però una querelle legale: il centrodestra, in largo vantaggio sui voti di lista, sostiene di aver superato il 50% e che quindi se vincesse Speranza non potrebbe ottenere il premio di maggioranza. Replica la maggioranza uscente: valgono anche i voti dati al solo sindaco, senza indicazione della lista, quindi il centrodestra è sotto il 50% e i premio di maggioranza è in palio.

Sfida aperta a Cerignola (l'amministrazione precedente era di centrosinistra, ma il Comune è commissariato). Il candidato più votato il 28 e 29 marzo è Antonio Giannatempo (Pdl-Udc), sindaco in passato sotto le bandiere di Alleanza nazionale: 36,62% contro il 33,43% di Berardino Tonti (Pd-Idv-Sel-Prc-Psi). Nessun apparentamento per i due candidati: peseranno soprattutto le scelte degli elettori di Franco Metta, che con il sostegno di due civiche, al primo turno ha ottenuto il 27%.

Il ballottaggio più insolito si svolgerà a Vigevano, comune di 62mila abitanti in provincia di Pavia. Il candidato sindaco leghista Andrea Sala (33% al primo turno) si troverà di fronte Antonio Prati, candidato Pdl, che dopo il 28% ottenuto al primo turno ha stretto un accordo con la lista civica Civiltà vigevanese, guidata dall'ex sindaco del Pci Carlo Santagostino e con componenti dei Verdi, con la lista di estrema destra Vigevano futurista e con la Dc. Commento del leader del Carroccio Umberto Bossi: «Si sono messi con l'estrema destra e l'estrema sinistra. Tutto è buono per battere la Lega. Ma la Lega va. La gente non vuole i pasticci, la confusione, vuole chiarezza».