Caso Mills, riprende il processo al Premier
In attesa della firma di Napolitano sulla legge del legittimo impedimento approvata il 10 marzo scorso in via definitiva dal Parlamento
MILANO - Riprende domani mattina il processo al presidente del consiglio Silvio Berlusconi, accusato di aver corrotto il testimone David Mills. L'udienza di domani avrebbe dovuto essere il primo banco di prova della legge sul legittimo impedimento approvata il 10 marzo scorso in via definitiva dal Parlamento e che consente al premier di rinviare gli appuntamenti con la giustizia di sei mesi in sei mesi per tre volta fino a un massimo di un anno e mezzo a causa di impegni istituzionali.
LA FIRMA - Ma la norma non è entrata in vigore perchè il Capo dello Stato Giorgio Napolitano non l'ha ancora firmata. E i difensori del premier Niccolò Ghedini e Piero Longo non hanno depositato alcuna istanza di rinvio con un impedimento specifico limitato alla giornata di domani. Per cui si procederà normalmente con la lettura dell'ordinanza dei giudici sui temi di prova e le richieste istruttorie in relazione a quanto avvenuto nel processo con il vecchio collegio, dove ad un certo punto Berlusconi fu stralciato a causa del lodo Alfano e Mills rimase unico imputato. Il collegio comunicherà quali saranno i testimoni da risentire e quali documenti acquisire. Con ogni probabilità sarà varato un programma delle citazioni al fine di convocare le persone interessate per le prossime udienze, 16, 17 e 30 aprile.
TESTIMONI - Ma le parti in causa dovranno discutere della nuova memoria depositata dalla difesa del premier che chiede ai giudici di ascoltare 73 testimoni molti dei quali residenti all'estero. Negli ambienti della procura di Milano si parla di «elenco spropositato, presentato allo scopo di allungare i tempi del processo».
Nei prossimi giorni è attesa da parte della Cassazione il deposito delle motivazioni che hanno portato le sezioni unite nel febbraio a dichiarare la prescrizione per Mills, condannato in primo e secondo grado a 4 anni e 6 mesi. Il verdetto ovviamente sarà acquisito agli atti del processo Berlusconi.
La settimana prossima, a urne elettorali chiuse, la procura dovrebbe mandare all'ufficio gip la richiesta di processo per Berlusconi e altri 11 imputati tra cui il figlio Piersilvio e il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri in relazione alla vicenda Mediatrade. La chiusura delle indagini era stata decretata a metà gennaio. Nessuno degli imputati ha chiesto di essere sentito, nè depositato memorie, nei 20 giorni successivi. I pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro erano pronti a chiedere formalmente il rinvio a giudizio, ma in pratica i vertici della procura decidevano di aspettare al fine di evitare le strumentalizzazioni della campagna elettorale.