11 ottobre 2024
Aggiornato 03:30
Premier sulle elezioni: «Contano i voti, non le Regioni»

«Ci sono giudici talebani. Voglio l'assoluzione piena»

Berlusconi all'indomani della sentenza Mills: «Invenzione pura». Insorge l'Anm: «Basta insulti»

ROMA - Chi immaginava che la scelta della Cassazione su David Mills sarebbe servita ad abbassare i toni del confronto sulla giustizia sarà rimasto deluso. Almeno ad ascoltare il premier Silvio Berlusconi che, dal Lingotto a Torino, si è scagliato contro la magistratura arrivando a definire «talebani» alcuni giudici. Ma è un autentico Cavaliere in piena quello che va in scena in Piemonte per aprire la campagna elettorale delle Regionali di Roberto Cota.

LA REAZIONE DELL'ANM - Gli affondi più duri sono riservati ai giudici, dipinti come «il male terribile dell'Italia». Certo, «una grande maggioranza non appartiene a questa banda di talebani», ma in ogni caso «la nostra democrazia è in balia di questa situazione». Parole che determina un'immediata reazione dell'Anm, per bocca del segretario Giuseppe Cascini: si tratta di una «offesa intollerabile» e dopo queste dichiarazioni si «impone una reazione adeguata da parte di tutti coloro che hanno responsabilità istituzionali» per far fronte a una «escalation di insulti e aggressioni». Ed anche il Csm aggiungerà la nuova accusa del Premier al fascicolo già aperto a palazzo dei Marescialli sulle diverse accuse rivolte da Berlusconi alla Magistratura.

CASO MILLS - Quanto alla sentenza della Cassazione su Mills, Berlusconi non sembra soddisfatto: «E' un'invenzione pura, noi non c'entriamo nulla, è una cosa inventata come tutti i processi. Voglio venirne fuori con una assoluzione piena». La strada scelta dal governo per fronteggiare il problema, dice una volta di più il presidente del Consiglio, resta la riforma della giustizia: «Ogni volta che ci ho provato mi hanno circondato con un processo diverso, ma adesso ci proviamo». Anche perché, sottolinea, «il popolo elegge il Parlamento, che approva una legge», ma «in Italia la sovranità non è del popolo, bensì dei Pm».

REGIONALI - Ma non c'è solo il capitolo giustizia. Berlusconi guarda alle prossime Regionali, offrendo una personale chiave di lettura del voto: la vittoria si potrà stabilire «contando gli elettori» e nel caso del centrodestra, avendo una «forte maggioranza di elettori rispetto alla sinistra», il numero di regioni «è meno importante rispetto al risultato globale».

FINOCCHIARO: «DELIRANTE» - «È insultante per gli italiani il delirio di parole di Silvio Berlusconi. Si tratta di affermazioni irresponsabili pronunciate contro la magistratura e contro l'opposizione, che servono solo a nascondere le tristi verità che circondano il premier e la sua maggioranza e l'incapacità del governo di guidare il Paese». Così Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato replica al premier.
Domani i giornali saranno pieni dei suoi deliri, ma purtroppo l'Italia rimarrà con tutti i problemi irrisolti e con un Parlamento costretto a discutere di misure che servono solo a tutelare gli interessi del premier - insiste Finocchiaro - Altro che magistrati talebani. Se Berlusconi vuole giustizia, se vuole l'assoluzione, si faccia processare. È l'unica strada.
Finocchiaro assicura che «per parte nostra continueremo a mantenere un atteggiamento responsabile a difesa delle istituzioni, per evitare che la campagna elettorale si trasformi in una corrida».