19 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Dopo le ultime vicende giudiziare

D'Alema: la politica non sottovaluti la questione morale

L'ex premier: «Bisogna ridare credibilità alle istituzioni»

ROMA - Massimo D'Alema invita il mondo politico a non sottovalutare la questione morale che si sta aprendo a causa delle ultime vicende giudiziarie che hanno coinvolto diversi esponenti politici.

Intervenendo alla presentazione dell'ultimo numero della rivista Italianieuropei dedicata ai «Nodi della giustizia, il processo penale», ospiti Edmondo Bruti Liberati, Gaetano Pecorella, Andrea Orlando e Luciano Violante, l'ex premier ha ricordato che «era sbagliata e faziosa l'analisi che fin dagli anni '90 venne fatta di Tangentopoli, ossia che fosse un vero e proprio colpo di mano della magistratura contro la politica». D'Alema vede un dibattito simile in questi giorni e avverte: «Attenti a non sottovalutare l'emergenza, al riemergere drammatico di una questione morale per la politica che rischia di aprire una frattura tra la classe dirigente e i cittadini e che richiede un'assunzione di responsabilità».

Secondo il presidente del Copasir infatti durante gli anni di Tangentopoli «la magistratura riempì un vuoto lasciato dalla politica, un vuoto di guida morale che però alla lunga ha logorato anche la loro credibilità e oggi la magistratura appare in crisi nel rapporto col paese a causa della sua sovraesposizione. Il dibattito sulle riforme in materia di giustizia perciò - secondo D'Alema - dovrebbe partire dall'esigenza di ridare credibilità al sistema istituzionale nel suo complesso e uscire dalla logica dell'emergenza è la condizione essenziale per farlo».