24 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Il caso politico

Cosentino promette: non esco dal partito

«Ho fatto un gesto forte ma l'interesse della Campania è far vincere Caldoro»

ROMA - Dimissioni nate «dagli incontri col territorio», ma rientrate dopo la «rinnovata prova di stima, fiducia e amicizia» da parte di Silvio Berlusconi. Nicola Cosentino, intervistato telefonicamente da SkyTg24, spiega così la decisione di ritirare le dimissioni da sottosegretario e da coordinatore del Pdl in Campania: «Ora siamo di nuovo in sella per governare la Campania con Caldoro e Berlusconi», assicura. E alle opposizioni che lo accusano di 'farsa e balletto' sulle dimissioni durate meno di 24 ore, ribatte: «L'unico balletto e tarentella a cui assistiamo in questi giorni è quello del candidato di centrosinistra De Luca, che ora va da Bassolino dopo averlo massacrato per mesi».

«Una spinta dal basso» - L'esponente campano spiega di aver maturato la decisione di presentare le dimissioni dopo «incontri con parlamentari locali, casertani e non solo, che ritenevano ingiusto dare la sensazione di trattare territori sulla base di logiche poltronistiche». Una «spinta dal basso» che «ho voluto rappresentare con un gesto forte». Ma «Berlusconi mi ha assicurato che la Campania e Caserta in particolare saranno centrali e che in sintonia con il governo nazionale la Campania cambierà volto». Certo, ricorda Cosentino, sia per la Campania che per la provincia di Caserta «avevo proposto al partito una diversa soluzione», ma ora «ho ritenuto che, l'interesse dei campani è di condividere il progetto di cambiamento di Berlusconi».

Quanto all'alleanza con l'Udc, motivo dello scontro politico che aveva portato alle dimissioni ora rientrate, Cosentino rivendica: «Sono stato il primo che ha aperto in Campania all'udc. Con il partito di Casini abbiamo condiviso esperienze di opposizione nei governi locali, il governo di tre importanti province come Napoli, Salerno e Avellino... Era normale che noi facessimo alleanze con l'Udc per cambiare le cose in Campania, m a io partivo da un punto di vista diverso, considerare rappresentanza dei territori e invece c'è stata una centralizzazione delle alleanze». Ma ora, assicura, «c'è una rinnovata stima e fiducia che mi dà la forza per continuare a lavorare per questa regione».