3 ottobre 2025
Aggiornato 02:00
Brigandì a Evangelisti: «Ti spacco...»

Doppia rissa sfiorata fra Lega e Idv alla Camera

Come le comitive davanti ai bar di quartiere, ma il campo di battaglia in questo caso è Montecitorio

ROMA - Come le comitive davanti ai bar di quartiere, ma il campo di battaglia in questo caso è Montecitorio: prima una rissa in Aula, sedata a fatica dai commessi; poi un «tempo supplementare» nei corridoi adiacenti al Transatlantico, con il leghista Matteo Brigandì che, trattenuto a forza sempre dal personale della Camera, cerca di saltare addosso a Fabio Evangelisti (Idv), già protagonista del corpo a corpo di pochi minuti prima.

In aula, le affermazioni di Evangelisti dopo la sconfitta del governo su vari emendamenti avevano provocato la reazione di alcuni deputati della Lega che si sono subito diretti verso il suo banco. «Dopo tre schiaffi così un ministro si deve dimettere», aveva detto Evangelisti rivolto al ministro Zaia. «Se ne torni in Veneto a fare l'agricoltore». La reazione dei leghisti è stata immediata e sono intervenuti i commessi. A quel punto è stato Evangelisti, secondo il racconto di alcuni deputati, a reagire colpendo con un pugno l'esponente della Lega bloccato dai commessi.

Più tardi, di fronte ai cronisti in Transatlantico, Evangelisti spiegava: «Io non mi sono mosso, non ho dato né ricevuto pugni. Ovviamente, tra darle e prenderle preferisco darle, ma io non mi sono allontanato dal mio posto. Ho chiesto al presidente l'acquisizione dei filmati per sanzionare i protagonisti della tentata aggressione».

Nel frattempo, qualche metro più in là, passa Brigandì. Evangelisti alza la voce lo chiama in causa, ironico: «Ecco, Brigandì era uno di quelli che voleva menarmi...». Parole che scatenano il corpulento deputato leghista: «Guarda che se vuoi posso farlo anche adesso!». Brigandì si scaglia contro Evangelisti, che era sorvegliato a vista da diversi commessi. Il leghista viene bloccato, prova inutilmente a divincolarsi e, rosso in volto, rovescia un fiume di insulti verso l'esponente Idv: «Str..., guarda che a me non me ne fotte un c.... Non farti vedere in giro, perché appena ti incontro e non c'è nessuno ti spacco la faccia. Dì una parola e ti spacco il c...». Alla fine i due vengono separati, ma Brigandì non è ancora calmo e, quando incontra alcuni sui colleghi leghisti, insiste: «Lo str... È lì, andiamolo a prendere». Gli altri, però, non lo seguono e alla fine anche Brigandì sembra calmarsi.