Difesa, La Russa: l'essere gay non è motivo di esclusione
«Mai esistita norma o regolamento in tal senso in Italia»
ROMA - Essere omosessuale non è motivo di esclusione dalle forze armate. Lo ha sottolineato oggi il ministro della Difesa Ignazio La Russa intervenendo a «La Vita in Diretta» su Rai1. «Non c'è mai stata nella normativa italiana e neanche nei regolamenti una norma che abbia mai vietato a chiunque di fare il militare per motivi sessuali. Il solo fatto di essere gay non è mai stato contemplato tra i motivi di esclusione», ha detto il ministro.
«Certo non bisogna nascondersi dietro a un dito - ha proseguito La Russa - Il fatto di essere gay ha influenzato nella valutazione sulla capacità psico-fisica o attitudinale quelli che avevano il compito di decidere se uno era adatto o meno a fare il militare. Soprattutto fino a quando c'era l'esercito di leva. Ed è vero che i casi conclamati di omosessualità erano motivi di esclusione anche se non c'era scritto da nessuna parte. E questo anche per motivo di tutela soprattutto in un 'epoca di nonnismo».
«L'esercito oggi è professionale e la valutazione è molto più approfondita ma per tutti. Ribadisco quindi in maniera ferma e chiara che l'essere omosessuale non è motivo di esclusione dalla possibilità di fare e meritare la ferma volontaria e la ferma professionale», ha detto ancora La Russa assicurando che i vertici dell'esercito, compreso il generale Camporini capo di Stato maggiore, «sono d'accordo» con la mia valutazione.