28 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Depositata lettera manoscritta nel processo

Ciancimino jr: mio padre scrisse a Berlusconi

Il figlio dell'ex sindaco di Palermo ha detto oggi che Forza Italia fu il frutto delle trattative fra Stato e Mafia

PALERMO - «Ecco una lettera manoscritta che mio padre scrisse per conoscenza all'onorevole Berlusconi». Massimo Ciancimino, figlio del defunto sindaco mafioso di Palermo, Vito Calogero Ciancimino, ha presentato ai giudici della III sezione penale del tribunale di Palermo, una missiva da lui trovata «nelle carte di mio padre».

La produzione dei documenti è stata ammessa dai giudici, nell'ambito del processo Mori-Obinu. E' stata fatta anche una copia del passaporto rilasciato dalla Questura di Roma, al figlio di Ciancimino jr, Vito Andrea, il 17 dicembre del 2004. «E' nato il 24 novembre - è stato spiegato - c'è la foto del piccolo».

Ciancimino ha detto oggi che Forza Italia fu il frutto delle trattative fra Stato e Mafia, e «Berlusconi come entità politica era il frutto di questa trattativa», rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Antonio Ingroia, nell'ambito del processo Mori-Obinu. Il figlio del sindaco Vito sta ricostruendo la «cosiddetta terza fase della trattativa tra mafia e Stato», secondo le parole del magistrato, e nel corso della quale il padre sarebbe stato «destituito da Dell'Utri» nel ruolo di «tramite» con i boss.

Il figlio di Vito, l'assessore e sindaco di Palermo colluso con la mafia, stamane, nell'aula bunker del carcere dell'Ucciardone, a Palermo, ha ricominciato la sua deposizione davanti alla corte presieduta dal giudice Mario Fontana. Poi toccherà ai difensori degli imputati, il generale Mario Mori e il colonnello Mauro Obinu. I due alti ufficiali dell'Arma, devono rispondere di favoreggiamento a Cosa Nostra, in relazione alla mancata cattura di Bernardo Provenzano, il 31 ottobre del 1995, a Mezzojuso, piccolo comune che si trova nel cuore della provincia del capoluogo siciliano.