16 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Rieletto Presidente dell'IdV

La svolta di Di Pietro: siamo col Pd. Pronti a governare

De Magistris avrà un incarico di responsabilità nel partito. Si indebolisce la possibilità per Casini di condizionare i due schieramenti

ROMA - Antonio Di Pietro è stato rieletto per acclamazione presidente di Italia dei Valori e ha compiuto la sua svolta sancendo con il congresso nazionale conclusosi ieri a Roma, la decisione di schierarsi con il Partito Democratico. L'Italia dei Valori nata nel 1998 dalla lista Di Pietro, non sarà più solo partito dell'opposizione di piazza, ha ribadito oggi il leader e fondatore: «Abbiamo fatto resistenza, resistenza, resistenza ma oggi siamo pronti per il governo del Paese» e «scegliamo i compagni di viaggio».

E la scelta dell'asse privilegiato con il Pd, sancita dall'ok alla candidatura alla presidenza della Campania del sindaco Pd di Salerno Enzo De Luca, è destinata ad avere conseguenze di peso sul quadro politico, specie se il risultato delle regionali premierà in qualche modo il centrosinistra finora in difficoltà.

Prima conseguenza: si indebolisce la possibilità per il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini di condizionare entrambi gli schieramenti politici. Casini ha chiarito più volte in questi giorni, rivolto al Pd, che l'Idv è un «ostacolo» per qualsiasi alternativa a Berlusconi.

Seconda conseguenza: la sinistra radicale esclusa dal Parlamento resta per ora ai margini del gioco, e resta vivo, per le varie formazioni in cui è divisa, il rischio che l'Idv e lo stesso Pd riescano a riassorbirne definitivamente i voti.

Luigi de Magistris, ex pm di Catanzaro ed eurodeputato autore di un exploit nelle preferenze del 2009, ha provato a proporre un profilo diverso al congresso dell'Idv, aprendo un dialogo con il governatore pugliese Nichi Vendola e ipotizzando un partito «baricentro» fra Pd e sinistra. Proposta archiviata da Di Pietro, con l'aggiunta dello 'schiaffo' della scelta in Campania di De Luca, inquisito e considerato da De Magistris parte di un «sistema di potere clientelare». De Magistris ha incassato. Alla fine però Di Pietro gli ha teso la mano: l'eurodeputato, ha detto, avrà un incarico di responsabilità nel partito, «rappresenta una risorsa e un futuro».