24 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Aggressione a Berlusconi

Tartaglia agi arresti domiciliari in comunità

Lo ha deciso il gip Cristina Di Censo su parere favorevole del pm. Soddisfatti i legali

MILANO - Ha ottenuto gli arresti domiciliari in una comunità Massimo Tartaglia, che il 13 dicembre scorso aggredì, lanciandogli contro una statuetta del Duomo di Milano, il premier Silvio Berlusconi. Lo ha deciso il gip Cristina Di Censo su parere conforme del pm Armando Spataro.

La decisione del trasferimento è stata accolta dai due avvocati con «grande soddisfazione». «In tal modo il nostro assistito potrà essere curato» spiegano in una nota i difensori, sottolineando che «la necessità di assicurare cure adeguate a Tartaglia, fin da subito evidenziata, è stato confermata dal professor Maurizio Dalla Pria che, nella consulenza di parte depositata in atti, ha concluso accertando l'infermità mentale dell'indagato».

Insalaco e Rubino ricordano infine che «il diritto alla salute, riconosciuto dall'articolo 32 della Costituzione 'quale diritto fondamentale dell'individuo e interesse della collettività, impone l'obbligo di considerare prioritaria per Massimo Tartaglia - così come per ogni altro indagato infermo di mente - le sue necessità di cura».

I legali del 42enne grafico avevano chiesto il trasferimento in comunità del loro assistito al Gip, già il 15 dicembre scorso durante interrogatorio per la convalida dell'arresto tenutosi nel carcere di San Vittore, a Milano. I legali avevano infatti già individuato e contattato la comunità, che aveva dato la disponibilità ad accogliere l'uomo a partire dal 4 gennaio scorso. Ma il giudice aveva dato allora parere contrario.