20 aprile 2024
Aggiornato 13:30

Carra e Lusetti passano all'UdC

La decisione, resa nota oggi in una conferenza stampa a Montecitorio

ROMA - Enzo Carra e Renzo Lusetti hanno formalizzato l'uscita dal Partito democratico e il loro passaggio all'Udc di Pier Ferdinando Casini.
La decisione, resa nota oggi in una conferenza stampa a Montecitorio, era stata annunciata con formali comunicazioni al segretario del Pd Pier Luigi Bersani, al presidente dei deputati democratici Dario Franceschini, al leader dell'Udc (capogruppo alla Camera) Pier Ferdinando Casini e al presidente della Camera per comunicargli il cambiamento di gruppo politico.

Come per Carra, anche l'uscita di Lusetti era attesa da qualche tempo e pertanto non è una novità in assoluto. Lusetti ha parlato di scelta sofferta e difficile: «e' stata -ha detto- la scelta più difficile della mia vita politica. Scelta sofferta e dolorosa». Sulle ragioni della decisione Lusetti ha spiegato che «non è un problema di persone, di persone che sono alla guida del partito, ma di un progetto politico che se c'era nelle intenzioni, non è decollato». Lusetti in proposito ha lamentato la coabitazione di «culture troppo diverse» per «garantire una sintesi». Una situazione che per Lusetti è all'origine di un «forte deficit di identità e organizzativo».

Come Carra che ha parlato di Emma Bonino di una «goccia che ha fatto traboccare il vaso», Lusetti ha definito la candidatura alla presidenza del Lazio «un errore: la Bonino -ha detto- è brava ma è anche il simbolo di una cultura che spesso il Pd ha combattuto». Ma Lusetti si è anche chiesto «e' possibile che un partito del 30 per cento e che punta ad essere alternativa a Berlusconi non riesca ad esprimere una candidatura interna? Il Pd non ha negoziato, ha accettato la sua autocandidatura».

Più in generale, se si deve tornare ad uno schema di cebntro-sinistra «allora -ha affermato Lusetti- noi siamo di centro».

Carra ha confermato punto per punto le ragioni anticipate nell'intervista comparsa oggi sul Corriere della Sera. Il Pd. ha detto in particolare Carra, «dopo un congresso di cui pare non si voglia molto prendere atto, è molto diverso dalla formazione a cui avevo inizialmente aderito, muovendosi verso un progetto di centro-sinistra che ho contrastato anche candidandomi alle primarie». Carra ha usato il termine di «fallimento» che gli procura «amarezza» per la decisione presa.