29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Politiche per l'immigrazione

Bindi: il sud non può essere lasciato solo

«Occorre evitare una drammatica guerra tra poveri»

ROMA - «Occorre evitare una drammatica guerra tra poveri. A Rosarno vanno al più presto create nuove condizioni di legalità e di vivibilità per tutti. Le parole del ministro Maroni sono l'ammissione di una sostanziale impotenza di fronte al degrado civile e sociale che colpisce sia i cittadini di Rosarno che i lavoratori stranieri». Lo afferma il vice presidente della Camera, Rosy Bindi (Pd), che sollecita il governo ad adottare politiche di sviluppo e di integrazione soprattutto al Sud.

«Gli immigrati, in molte zone del Mezzogiorno, vivono in condizioni inaccettabili di sfruttamento, in balia del caporalato e delle organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di manodopera e controllano il lavoro nero. Tutto questo - spiega la Bindi - si innesta su un tessuto sociale caratterizzato da enormi difficoltà legate soprattutto a limitate opportunità di lavoro e quindi di futuro, in particolare per i giovani. La sommatoria di troppi disagi e di tante frustrazioni accentua il rischi di intolleranza e di violenza». «Si deve e si può - sottolinea la vice presidente della Camera - lavorare ad una politica di sviluppo della Calabria e del Mezzogiorno che punti all'integrazione della manodopera stagionale, dei lavoratori stranieri e dei lavoratori italiani in cui vi sia il rispetto delle regole da parte di tutti, come peraltro la regione Calabria è riuscita a fare in alcune realtà. In cui lo Stato faccia la propria parte in modo trasparente e costante. Il Sud non può continuare ad essere abbandonato altrimenti potrebbe trasformarsi nella nostra banlieu. E' tempo di una chiara assunzione di responsabilità non di alibi».