20 aprile 2024
Aggiornato 00:30

«Serve un salto di qualità nella gestione della Sanità»

Lo ha detto Leoluca Orlando, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali

ROMA - «Si contano ormai a decine le denunce di casi di malasanità nel nostro Paese, come mostrano gli ultimi casi di cronaca che oggi aprono le pagine dei principali quotidiani italiani. Un bollettino di guerra: e', questo bollettino, conferma che accanto a tante professionalità ed eccellenze nel settore permangono aree di inefficienza insopportabili, in un Paese che riconosce la salute come diritto (art.32), costituzionalmente garantito per tutti». Lo ha detto Leoluca Orlando, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali intervenendo poco fa a commento dei recenti, numerosi e tragici casi di presunti errori sanitari in Puglia, Veneto, Trentino, Toscana.

«Questo tragico bollettino è un rosario drammatico di casi di bambini, anziani, donne, giovani, che denuncia le tante responsabilità di operatori sanitari, ma anche di manager,amministratori e politici. Ma al tempo stesso è anche conferma che si sta affermando il diritto alla salute e quanti ritengono essere stati colpiti da malasanità denunciano e chiedono l'accertamento di ogni responsabilità«'.

«La Commissione parlamentare di inchiesta per gli errori sanitari e i disavanzi finanziari che presiedo», ha spiegato Orlando, «ha iniziato ad operare da pochissimi mesi, convocando e audendo rappresentanti di diversi governi regionali e numerosissimi manager e sanitari, ed è già diventata, con le tantissime inchieste avviate, punto di riferimento di quanti ritengono aver subito una lesione del diritto alla salute. Accanto al chi dell'errore, che la Commissione istituzionalmente è chiamata ad accertare, in parallelo e collaborazione con la magistratura competente, la Commissione si occupa e si occuperà sempre più del perché dell'errore, che chiama in causa aspetti logistici e organizzativi e comporta la responsabilità di manager,amministratori,politici».

«A tal fine, la Commissione ha chiesto e disposto approfonditi accertamenti e ha sollecitato manager e amministratori regionali ad applicare le necessarie sanzioni, richiamando con forza responsabilità dirette degli stessi manager e amministratori, in caso di scelte organizzative e funzionali inadeguate e responsabilità omissive in caso di mancata adozione di sanzioni o provvedimenti cautelari a carico di sanitari responsabili. Senza il richiamo alla responsabilità organizzativa e logistica, senza richiamo alla responsabilità e senza sanzioni severe anche a carico di quanti considerano la sanità pascolo di ruberie e clientelismo, forse qualche operatore sanitario verrà opportunamente punito ma si continueranno a ripetere drammi non degni di un Paese civile».

«La Commissione, unanimemente», ha concluso Orlando, «ritiene che sia necessario un salto di qualità nella gestione di questo delicatissimo settore e che i bilanci in ordine delle aziende sono un aspetto fondamentale, che non può però trasformarsi in alibi e pretesto per lacune e inefficienze nella garanzia del diritto alla salute di tutti e di ciascuno».