Caso Graviano, l'ANM: inaccettabili gli attacchi politici
«L'attenuazione del 41 bis per il era falsa ma si è montata una campagna di discredito»
ROMA - La Giunta esecutiva centrale dell'Associazione nazionale magistrati esprime la propria «vicinanza e solidarietà» ai giudici della Corte d'assise d'appello di Palermo, nei cui confronti esponenti politici e organi di informazione hanno reso nei giorni scorsi, denuncia l'Anm, «dichiarazioni incaute, prive di ogni fondamento e pesantemente lesive della loro dignità personale e professionale, muovendo dalla falsa notizia» dell'attenuazione del regime di esecuzione della pena previsto dall'articolo 41 bis dell'Ordinamento penitenziario nei confronti del detenuto Giuseppe Graviano.
L'Anm ritiene, in particolare, «grave e inaccettabile la campagna di disinformazione e delegittimazione nei confronti di magistrati quotidianamente e coraggio-samente impegnati nella lotta alla mafia e nell'affermazione della legalità in Sicilia».
«Crediamo che, oggi più che mai, tutte le istituzioni dello Stato - si legge in un documento sottoscritto dal vertice dell'Anm - debbano ritrovare la massima determinazione e sinergia per risolvere i veri problemi che, sul piano normativo, ostacolano l'azione sviluppata dalla magistratura e dalle forze dell'ordine a tutela del diritto alla sicurezza dei cittadini: a cominciare dall'assurdo divieto di destinare i magistrati di prima nomina alle funzioni di pubblico ministero, che sta provocando la desertificazione delle Procure nelle regioni più esposte alla minaccia della criminalità organizzata».