20 aprile 2024
Aggiornato 07:30
La bomba di Reggio Calabria

Pisanu: le cosche sentono la morsa dello Stato

«Paradossalmente l'ordigno davanti alla Procura è un fatto positivo, i boss si sentono braccati»

ROMA - La bomba di ieri contro la Procura generale presso la Corte d'Appello di Reggio Calabria è un segno di debolezza della 'Ndrangheta, secondo il presidente della commissione parlamentare antimafia Giuseppe Pisanu (Pdl). «Se reagiscono così - dice al Messaggero - sentono la morsa dello Stato, è un buon segno».

L'attentato «è un fatto assai grave», osserva Pisanu, «sia per la potenza dell'ordigno che poteva provocare danni ben più gravi, sia per il valore simbolico del luogo prescelto, la Procura generale. E' una minaccia alla magistratura e a quanti si battono contro la 'Ndrangheta».

Un fatto «positivo» - Pisanu nega, tuttavia, che ci siano segnali di un «risveglio» della criminalità organizzata calabrese: «Non, non mi risulta. E se di segnali dobbiamo parlare - ribadisce - dobbiamo, paradossalmente, considerare un fatto positivo questo attentato. Perché significa che i boss di questa organizzazione criminale si sentono braccati, dunque reagiscono».