3 ottobre 2025
Aggiornato 06:30
«Le riforme non si rinviano. Italia riscopra sobrietà»

Napolitano: fiducia nel 2010 e riforme per superare la crisi

«La società italiana ha reagito con responsabilità. Nel 2010 a rischio soprattutto occupazione». Elogio di Obama

ROMA - Scelte e riforme «che non possono più essere rinviate», valori che vanno assolutamente riscoperti come «sobrietà» e fraternità». E unità perchè «non è vero che il nostro Paese è diviso su tutto». Sono le coordinate di viaggio per l'Italia nel 2010, i punti di riferimento che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha indicato nel messaggio di fine anno agli italiani.

Un discorso lontano dai sofismi della politica e vicino ai problemi concreti del paese e alle preoccupazioni delle persone. Non a caso riecheggiano nel messaggio gli appelli e le richieste di attenzione dei tanti italiani che Napolitano ha incontrato nel suo anno di lavoro. Ci sono i giovani, le donne, gli anziani, gli immigrati e i carcerati, che sono «esposti a rischi e abusi».

EQUITÀ E RIFORME - Davanti all'incalzare della crisi economica e a tassi sempre più alti di disoccupazione che sarà, ha sottolineato il presidente, il vero «rischio» del nuovo anno, il Capo dello Stato chiede che venga realizzata la riforma degli ammortizzatori sociali per iniziare a costruire quell'«equità sociale» di cui il Paese ha bisogno. Allo stesso modo è «cruciale» la riforma fiscale. Poi ci sono le riforme istituzionali e quella della giustizia. Anche qui la bussola è una: «misura, realismo e ricerca dell'intesa». Dice di più Napolitano: queste modifiche «non possono essere bloccate da un clima di sospetto tra le forze politiche e da opposte pregiudiziali». Va bene cambiare la Costituzione ma mai a danno degli equilibri tra poteri. La coesione del Paese va tutelata sia sulla «qualità della vita», ricordando sempre che solo se il Mezzogiorno crescerà ci sarà vero sviluppo per tutta l'Italia, sia sulla «qualità civile».

L'AGGRESSIONE AL PREMIER - Anche ieri sera Napolitano ha richiamato il «grave» episodio di aggressione al premier Silvio Berlusconi lanciando un nuovo appello: «Si dovrebbe ormai, da parte di tutti, contenere anche nel linguaggio pericolose esasperazioni polemiche». Proprio il premier è stato fra i primi a telefonargli per complimentarsi.

SECONDA PARTE COSTITUZIONE PUÒ ESSERE RIVISTA - «La Costituzione può essere rivista, come d'altronde si propone da diverse sponde politiche, nella sua seconda parte. Può essere modificata, secondo le procedure che essa stessa prevede». Nel modificare la Costituzione «l'essenziale è che, in un rinnovato ancoraggio a quei principi che sono la base del nostro stare insieme come nazione, siano sempre garantiti equilibri fondamentali tra governo e parlamento, tra potere esecutivo, potere legislativo e istituzioni di garanzia. E che ci siano regole nelle quali si debbano riconoscere gli schieramenti sia di governo sia di opposizione».

NON ABBASSARE GUARDIA CONTRO RAZZISMO - Dura la condanna del razzismo. Dopo aver richiamato al dovere dell'accoglienza verso chi viene in Italia «per svolgere un onesto lavoro», Napolitano sottolinea che «le politiche volte ad affermare la legalità e a garantire la sicurezza, pur nella loro severità, non possono far abbassare la guardia contro il razzismo e la xenofobia, non possono essere fraintese o prese a pretesto da chi nega ogni spirito di accoglienza con odiose preclusioni».

ELOGIO DI OBAMA - Nel parlare nel suo discorso di fine anno della possibilità di guardare al futuro con speranza, Giorgio Napolitano ha tessuto l'elogio di Obama: «Nuove luci per il nostro comune futuro - dice - sono venute dall'America e dal suo giovane presidente».