24 aprile 2024
Aggiornato 08:00
L'aggressione a Berlusconi

Seconda notte in ospedale per il Premier, «perchè questo odio?»

L'aggressore Tartaglia scrive una lettera e chiede scusa. Smentite da palazzo Chigi le voci circa una telefonata con Veronica Lario

MILANO - Secondo notte in ospedale per Silvio Berlusconi, e la data della dimissione dal San Raffaele slitterà fino a domani: il medico Alberto Zangrillo ieri sera ha parlato di un periodo di osservazione di «almeno altre 36 ore». La ferita riportata nell'aggressione è «profonda» ha spiegato Zangrillo, «Io gli avrei imposto almeno una decina di giorni» prima di tornare a Palazzo Chigi.

Il Cavaliere «è più sereno di stamattina», ma «merita un attento monitoraggio» perché è stato colpito in «strutture molto innervate e vascolarizzate» che «determinano dolore». UN forte mal di testa, il dolore dato dai denti rotti, la fatica a nutrirsi: è stato sottoposto a terapie anti-infiammatore e antibiotiche e ha il viso fasciato. L'unica anomalia emersa dagli esami clinici di Berlusconi è un abbassamento dei valori dell'ematocrito in seguito all'abbondante perdita di sangue.

Ancora scosso, rattristato e stupito dall'aggressione subita a piazza Duomo e dal «clima d'odio» che l'ha provocata, ma anche pronto a rincuorare le decine di persone che gli hanno fatto visita oggi in ospedale (incluso il leader dell'opposizione del Pd, Pierluigi Bersani). Così Berlusconi è descritto da chi l'ha potuto vedere. Smentite da palazzo Chigi le voci circa una telefonata con Veronica Lario.

In serata invece Massimo Tartaglia, l'aggressore, ha inoltrato attraverso i suoi avvocati una lettera di scuse al premier esprimendo il proprio «sentito dispiacere per un atto superficiale, vigliacco ed inconsulto nel quale ha dichiarato di non riconoscersi».

Berlusconi ha dovuto annullare tutti i suoi impegni della settimana, anche il vertice di Copenaghen. A Gianni Letta ha affidato il messaggio per il suo governo: «Dovete andare avanti, continuare a lavorare con impegno raddoppiato». E Paolo Bonaiuti spiega: «Ora gli vogliamo dare un momento di riposo».
Tuttavia, assicura il sottosegretario, «il Presidente è un leone, un grande combattente e metabolizzerà anche questo attacco improvviso che è avvenuto nella sua Milano».