28 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Il 12 dicembre 1969 una bomba provocò 17 vittime

Piazza Fontana, Napolitano: cercare ogni frammento di verità

«Istituzioni collaborino per ottenere questo risultato». Il sindaco di Milano fischiata durante il discorso di commemorazione della strage

ROMA - «Continuate pure a cercare perché si possa recuperare qualsiasi frammento di verità rimasto nascosto. Spero che questa vostra ricerca, a cui debbono collaborare tutte le istituzioni, possa condurre a dei risultati». E' quanto scrive il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, chiedendo alla signora Francesca Dendena, Presidente dell'Associazione Familiari delle vittime della strage di Piazza Fontana, e al professor Carlo Smuraglia, Presidente del Comitato permanente antifascista contro il terrorismo per la difesa dell'ordine repubblicano, di rendere partecipi gli intervenuti alla cerimonia commemorativa del 40° anniversario della strage di Piazza Fontana del messaggio rivolto ai familiari delle vittime e ai rappresentanti delle Associazione nell'incontro del 7 dicembre a Milano.

«Il chiedere giustizia per le vittime del terrorismo - sottolinea - per tutti coloro che hanno pagato, non significa solo chiedere riparazione ai tribunali ma chiedere giustizia e riparazione alla nazione. Dobbiamo riuscire a gettare le basi di una vita democratica per il nostro paese, che non corra più i rischi terribili, che non conosca più le fratture terribili che ha vissuto alcuni decenni orsono. Questo ci dice la strage di Piazza Fontana, questo ci dice una lunga e tormentata vicenda di indagini e di processi da cui non si è riusciti a far scaturire una esauriente verità giudiziaria. Il nostro Stato democratico porta su di sé questo peso, con cui deve fare i conti la coscienza di tutti gli italiani».

«Vi giungano i sentimenti della mia solidarietà, della mia vicinanza istituzionale e umana, del mio apprezzamento e del mio incitamento in nome dell'Italia unita attorno alla Costituzione repubblicana», prosegue Napolitano.

«Alle famiglie delle vittime di Piazza Fontana e alle Associazioni che le hanno sostenute dico: vi rinnovo la mia ammirazione per come avete per quarant'anni continuato a vivere la sofferenza del primo momento; è stato molto duro e non avete mai accettato di chiudere la parentesi, non avete mai accettato di ritornare nemmeno soltanto nel vostro privato dolore e nel vostro privato ricordo. La mia ammirazione per la tenacia, per la passione civile, per la forza di volontà con cui avete continuato a alimentare una memoria collettiva, non soltanto memorie personali e private, e a proporre temi di riflessione. Memoria e riflessione: sono questi i due impegni a cui voi non avete abdicato, e a cui l'Italia e la coscienza nazionale non possono abdicare», scrive il Capo dello Stato.

«Memoria, per capire quello che è accaduto; memoria, anche per cercare di andare oltre. Continuate pure a cercare perché si possa recuperare qualsiasi frammento di verità rimasto nascosto. Spero che questa vostra ricerca, a cui debbono collaborare tutte le istituzioni, possa condurre a dei risultati. È essenziale che quello che avete vissuto, quello che è accaduto nel nostro paese, diventi parte di una consapevolezza storica, soprattutto per le nuove generazioni. Sono passati quarant'anni, e ci sono persone adulte, non solo dei giovani o dei giovanissimi, che non hanno vissuto e fanno fatica anche soltanto a rivivere nella memoria o nella storia quelle vicende. Questo è uno dei compiti che voi avete assunto, ed è giusto che lo portiate avanti», conclude.