30 luglio 2025
Aggiornato 22:00
Il figlio di Don Vito: «Mi sono tolto un peso»

Ciancimino consegna ai magistrati «papello» originale

Era custodito in una cassetta di sicurezza conservata in una banca del Liechtenstein

PALERMO - Massimo Ciancimino ha consegnato oggi nelle mai dei pm Antonino Di Matteo e Paolo Guido il «papello» originale. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate della Procura, il figlio di don Vito Ciancimino, che questa mattina aveva reso dichiarazioni spontanee nel processo in cui è imputato a Palermo per riciclaggio, ha consegnato vari documenti ai magistrati di Palermo. Tra questi anche il «papello».

Le richieste di «Cosa nostra» - Si tratta del documento, per ora posseduto dai magistrati solo in fotocopia, con il quale Totò Riina, tramite Vito Ciancimino, avrebbe fatto pervenire allo Stato le richieste di Cosa nostra.
«Quello che ho consegnato ai magistrati è il «papello» originale, quello che ho visto consegnare io», ha detto Massimo Ciancimino, il figlio dell'ex sindaco di Palermo condannato per mafia, che ieri pomeriggio ha consegnato il documento con le dodici richieste di Cosa nostra allo Stato. «E' l'originale di quello che ho anticipato via fax nei giorni scorsi», precisa.

Oltre al «papello», che sarebbe stato scritto da Totò Riina e fatto pervenire a don Vito tramite il medico Antonino Cinà, Massimo Ciancimino spiega di aver «consegnato altri quaranta documenti».

Il «papello» era custodito finora in un caveau di una banca del Liechtenstein. Secondo il racconto di Massimo Ciancimino il documento sarebbe stato consegnato dal padre nel '92 al generale dei carabinieri Mario Mori e al capitano Giuseppe De Donno nel corso di uno dei colloqui investigativi che gli ufficiali del Ros avevano avviato con l'ex sindaco di Palermo. Essendo quello consegnato da Massimo Ciancimino ai pm, l'originale, resta da capire quale foglio di carta, eventualmente, sia stato consegnato a Mori e a De Donno i quali, entrambi, negano di averlo ricevuto. Probabilmente, allora, ai due ufficiali del Ros potrebbe essere stata consegnata una fotocopia. I pm adesso faranno effettuare sul documento perizie calligrafiche e anche per cercare di «datarlo».