28 marzo 2024
Aggiornato 09:30

Caso Mills, Pg e difesa: l'ultimo scontro sulla prescrizione

«3 lettere sono la prova» - «Flussi estranei al processo»

MILANO - E' sulla prescrizione l'ultima battaglia tra la procura generale e la difesa di David Mills prima che i giudici si ritirino in camera di consiglio per emettere la sentenza che arriverà verso le 14. Il sostituto procuratore generale Laura Bertolè Viale parla di 3 lettere datate 2000 che inchioderebbero Mills alle sue presunte responsabilità di «corrotto da Silvio Berlusconi» il quale avrebbe comprato due testimonianze del legale inglese nei processi All Iberian e tangenti alla gdf.

Il pg insiste sulle date del momento consumativo del reato perchè sono importanti ai fini della prescrizione. Per la difesa l'asserita corruzione in atti giudiziaria si sarebbe consumata infatti nel 1998, e quindi essendo passati più di 10 anni, sarebbe ormai troppo tardi per punire i responsabili.

I flussi finanziari indicati dal pg nelle tre lettere di istruzioni da Mills ai suoi collaboratori per i difensori «sono estranei all'oggetto del processo».

Nel corso del processo i legali di Mills, Federico Cecconi e Alessio Lanzi, avevano ricordato che Mills avrebbe dovuto essere indagato come «creatore e gestore del sistema off-shore usato da Fininvest» già nel 1996 e che quindi non avrebbe potuto assumere le vesti di testimone. «Anche come testimone-indagato di reato connesso avrebbe avuto l'obbligo di dire la verità» ha spiegato il pg Laura Bertolè Viale ed è significativo che l'accusa pronunci queste parole, anche se solo in sede di replica. In sostanza fornisce appigli a chi già 13 anni fa aveva criticato la «disinvolta e spregiudicata gestione del testimone Mills».

Replica Lanzi: «Il problema non è l'obbligo della verità su cui non si discute. Ma Mills non avrebbe potuto assumere le vesti di pubblico ufficiale se fosse stato sentito come indagato connesso».

Il pg insiste sulla richiesta di confermare la condanna di Mills a 4 anni e mezzo. La difesa vuole la rinnovazione del dibattimento per sentire testi tra cui Berlusconi o l'assoluzione o in estremo subordine, appunto, la prescrizione, il terreno dell'ultimo scontro prima del verdetto finale.