28 agosto 2025
Aggiornato 03:00

Napolitano: «Riforme non sono punitive, discutere senza pregiudizi»

«Non diventino parte di scontro politico cieco»

ROMA - Le riforme istituzionali sono ormai inderogabili ma non devono «diventare parte di uno scontro politico cieco nel nostro Paese». È l'appello che lancia il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parlando a un incontro al Quirinale con l'Associazione nazionale dei Comuni italiani.

Proprio all'Anci il capo dello Stato chiede «un contributo» perché «si può discutere di riforme al di fuori di contrapposizioni pregiudiziali, le riforme non sono punitive, facciamo in modo che se ne ragioni serenamente e limpidamente».
«Da tanto tempo le riforme sono state istruite ma non si arriva - ha osservato il presidente - a sbocchi essenziali».

Il capo dello Stato ha osservato, parlando ai sindaci italiani, rappresentati dal neo-presidente dell'Anci, Sergio Chiamparino, che «quando si tratta di riforme bisogna mettersi tutti in gioco» e anche dai Comuni deve giungere «un contributo positivo per una essenziale rivisitazione dell'architettura istituzionale del Paese», argomento di cui si parla «in modo discontinuo».

Napolitano invita a una semplificazione di tutto il sistema nel quale si registra «un indubbio sovraccarico di livelli di rappresentanza e decisionali e ricorda che la riforma della legge elettorale del 1993, che ha previsto l'elezione diretta dei sindaci, «è stata la riforma istituzionale ed elettorale che ha meglio retto alle prove degli ultimi anni e che ha rappresentato un ulteriore avvicinamento tra le istituzioni e i cittadini». La legge ha anche contribuito a fare in modo che i Consigli comunali fossero veramente, ha concluso Napolitano, «assemblee dove ci si incontra per discutere e affrontare i problemi con una funzione fondamentale di cerniera per stimolare la partecipazione dei cittadini alla politica».