24 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Circa 40 i dispersi e oltre 500 gli sfollati

A Messina si scava ancora, 22 i morti. Oggi arriva Berlusconi

In mattinata, è atteso nelle zone del disastro il premier che sorvolerà le zone colpite dal nubifragio

MESSINA - Si scava ancora tra il fango dopo l'alluvione che ha colpito la zona sud di Messina. Sono 22 le vittime accertate, 35-40 i dispersi, oltre 500 sfollati, di cui 460 ospitati negli alberghi. L'ultima vittima è stata recuperata ieri sera a Giampilieri.
In mattinata, è atteso nelle zone del disastro il premier Silvio Berlusconi, che sorvolerà le zone colpite dal nubifragio, poi incontrerà gli sfollati e dovrebbe incontrare anche la stampa.

Briga Marina, Giampilieri, Molino e Scaletta Marea sono le zone del messinese più colpite. Ieri si è continuato a lavorare e a scavare nel fango. A Giampilieri è stata completata l'evacuazione del paese e le persone sono state trasferite in alcuni alberghi di Messina. Il Consiglio dei Ministri ha deliberato venerdì lo stato di emergenza, mentre Bertolaso è sul posto per coordinare i soccorsi nelle zone più colpite dal nubifragio. Bertolaso ha sottolineato la situazione di diffuso dissesto idrogeologico, causato dalla mancanza di prevenzione e rispetto del territorio.

Basti pensare che secondo il rapporto «Ecosistema rischio 2008 - Monitoraggio sulle attività delle amministrazioni comunali per la mitigazione del rischio idrogeologico» di Legambiente e del Dipartimento della Protezione Civile, la Provincia di Messina ha il maggior numero di comuni a rischio idrogeologico della Regione siciliana: 79 a rischio frana, 1 a rischio alluvione e 11 a rischio frana e alluvione, per un totale di 91 comuni. Inoltre, i comuni di Ucria e Alì in provincia di Messina, ottengono la maglia nera di Ecosistema Rischio 2008, perché, pur avendo interi quartieri e aree industriali in zone a rischio, non hanno messo in campo nessuna azione di mitigazione del rischio idrogeologico.