29 marzo 2024
Aggiornato 00:00
Nubifragio Messina. Sicilia

Giampilieri e Scaletta, simbolo di disastro annunciato

Da anni geologi avevano denunciato rischio idrogeologico

MESSINA - Giampilieri, il piccolo comune a Sud di Messina, poco più di 1.500 abitanti, e Scaletta Zanclea sono i luogo simbolo di un disastro annunciato. L'ennesima tragedia italiana legata al dissesto idrogeologico e alla mancata messa in sicurezza di un territorio notoriamente a rischio frane e smottamenti appena arrivano le piogge. Il bilancio provvisorio delle vittime è fermo a nove, la stima dei dispersi appare ancora molto incerta. Si parla di almeno 20 dispersi, ma sono numeri destinati a crescere col passare delle ore.

A Giampilieri in queste ore la situazione è drammatica: nella frazione più alta del paese i soccorritori possono arrivare solo a piedi. Con la pioggia battente un costone di roccia si è staccato ieri sera intorno alle 20 e si è portato via una ventina di abitazioni. Era l'ora di cena. Anche le notizie che arrivano da Scaletta Zanclea, sono drammatiche.

Si tratta di zone altissimo rischio idrogeologico. «Una tragedia annunciata, anzi che si preannunciava ogni anno. E questa volta purtroppo è accaduto». Il presidente dell'ordine dei Geologi della Sicilia, Gian Vito Graziano, ha commentato così ad Apcom gli effetti del nubifragio che si è abbattuto nella notte sul messinese, provocando morti e distruzione. «Nelle zone a sud di Messina, ma anche in altre province come a Palermo, ogni anno si ripropongono sempre gli stessi problemi avvicinandosi ai mesi più piovosi. Oggi - prosegue - esistono strumenti di pianificazione regionale avanzati, che ci fotografano situazione quasi in diretta, ma non si interviene. La colpa è di un'assenza cronica di fondi, ma anche la manutenzione ordinaria - come la pulizia di canali, fiumi e tombini - non viene fatta».

Una tragedia già sfiorata altre volte. Ad esempio, il 25 ottobre del 2007. Le scene sono le stesse: una valanga di fango che invade il paese e tanta paura tra gli abitanti. In quel caso, non ci furono vittime. L'11 dicembre 2008, ancora un allarme maltempo. L'Unità di crisi della Prefettura di Messina allerto l'Esercito che intervenne con una unità mobile del Genio guastatori di Palermo. Il Comune di Oliveri, sud di Messina, fu completamente allegato. A Montalbano Elicona le strade di accesso furono chiuse al transito per allagamenti. Si registrò anche il crollo parziale di un ponte sul torrente Elicona, fra i Comuni di Falcone e Oliveri. Due anni dopo il disastro che ha travolto decine di vite e il destino di centinaia di famiglie.