3 ottobre 2025
Aggiornato 15:00
Continuano le polemiche sulla libertà di stampa

Ghedini all'Osce: «Informare è una cosa, insultare un'altra»

L'Osce aveva chiesto oggi a Berlusconi di ritirare le cause contro Repubblica e Unità

VIENNA - Il rappresentante dell'Osce (l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) per la libertà di stampa in una nota ha chiesto al premier italiano Silvio Berlusconi di ritirare le cause per diffamazione contro la Repubblica e l'Unità, quotidiani rei di aver pubblicato rivelazioni sulla vita privata del presidente del Consiglio.

Miklos Haraszti si dice preoccupato per i tre milioni di euro chiesti da un premier di centro destra a due giornali di sinistra e a proposito delle 'dieci domande' di Repubblica a Berlusconi afferma: «Fare continuamente domande, anche se di parte, è uno strumento della funzione correttiva dei media. Il diritto di informazione del pubblico include inevitabilmente il diritto dei media a fare domande. I dirigenti politici, continua, devono accettare un livello di critica più alto rispetto agli altri cittadini a causa delle funzioni che ricoprono.

Ghedini: «scritti offensivi» - Secca la replica del'avvocato del Premier, Nicolò Ghedini: «La libertà di stampa è un valore, altra cosa è la libertà di insultare, di diffamare, di mistificare. In questo caso ogni cittadino deve potersi difendere con i mezzi democratici a sua disposizione chiedendo ad un giudice civile di valutare l`offensività di alcuni scritti».

Ironico il capogruppo del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri: «Quali problemi affronti e risolva quotidianamente l`Osce è uno dei segreti più inviolabili del pianeta. Ora invece siamo autorizzati a supporre che avendo cose poco importanti da fare inganni il tempo occupandosi di contenziosi e querele sui quali è difficile immaginare una competenza di questo organismo. Ci chiediamo quanto costi e a che serva la sua attività. Ma anche questo è un segreto internazionale».

Vita e Giulietti: «anomalia tutta italiana» - La richiesta dell`organismo europeo - scrivono in una nota il senatore del Pd, Vincenzo Vita e Beppe Giulietti dell'Associazione Art. 21 - conferma l`esistenza di una anomalia tutta italiana: una vera emergenza per la libertà di informazione.

L`idea proprietaria che ha il presidente del consiglio dell`intero sistema mediatico nazionale è pericolosa e sbagliata, un unicum nel contesto delle maggiori democrazie. Restando in attesa che i principali telegiornali nazionali diano conto di questa notizia ci domandiamo in attesa di sapere se anche contro l`Osce i quotidiani del premier sforneranno gustosi dossier».