3 ottobre 2025
Aggiornato 15:00
IV° Incontro nazionale dell'Italia dei Valori

Di Pietro e l'IDV si ritrovano a Vasto

«Mentre si guarda a Lodo Alfano, loro ne fanno altri». Genchi: «persecuzione toghe va anche oltre sogno Gelli». De Magistris: «Disegno autoritario»

VASTO - «Mentre tutti guardano al lodo Alfano, il governo sta cercando di farne passare altri cinque». Lo ha detto il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, convinto com'è che «una volta sistemato Berlusconi, ci sono da sistemare i berluschini».

E allora, da Vasto Di Pietro denuncia, fra le norme esecrabili in materia di giustizia, «il condono e lo scudo fiscale e la riduzione degli spazi e dell'operatività dei magistrati», tutte norme che secondo Di Pietro sono al centro dell'attività del governo in materia di giustizia.

«Su mafia Berlusconi incompetente o sa qualcosa in più» - Il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, si chiede «perché alcuni politici di primo livello, fra cui il presidente del Consiglio», cercano di frenare i «magistrati che stanno indagando per scoprire chi sono i veri mandanti delle stragi di mafia del '92 e '93? Due sono le cose: o sono totalmente incompetenti o hanno qualcosa da nascondere».

Dalla festa del partito a Vasto, il leader Idv rilancia dunque le parole di Berlusconi, che ha parlato di 'complotto' da parte di alcune procure. «E' certo - fa notare Di Pietro - che i magistrati stanno indagando a partire da un'agenda rossa di Paolo Borsellino. E' giusto fare di tutto per scoprire chi furono i mandanti occulti di quelle stragi» almeno per «evitare il rischio che il Paese venga occupato da mafiosi che si mascherano da politici».

Genchi: «Persecuzione toghe va anche oltre sogno Gelli» - «La persecuzione nei confronti dei magistrati si inserisce perfettamente nel piano di Rinascita democratica, ma va anche oltre il sogno di Gelli». Lo ha affermato oggi, tra le ovazioni del pubblico, il consulente giudiziario Gioacchino Genchi, durante il dibattito su Giustizia e Sicurezza che si è svolto a Vasto.

Genchi, in un lungo intervento che ha infiammato la platea dei dipietristi e che a più di un osservatore è parso la prova generale di una discesa in politica, anche se lo stesso Genchi ha smentito di «volersi candidare», ha quindi ripercorso le principali tappe di formazione della P2. «Le prime riunioni della Libera Associazione Forza Italia - ha raccontato il consulente - sono state indette da pregiudicati e condannati. Il movimento doveva chiamarsi 'Sicilia libera' ed era fatto da emissari di Licio Gelli», tra cui due parlamentari.

«Il partito del sud, o meglio del Suk, che minacciano di far nascere adesso - ha concluso Genchi - segue la stessa logica: il ricatto a Berlusconi da parte di Cicchitto e Dell'Utri per avere autonomia e potere».

De Magistris: «E' in atto un disegno autoritario» - «E' in atto un disegno autoritario complessivo?». A chiederlo è l'eurodeputato Luigi de Magistris parlando dal palco di Vasto. Un disegno complessivo che secondo l'ex pm, «passa per lo svuotamento del Parlamento, ridotto a mero organo di esecuzione delle volontà del governo, per l'aumento della componente politica del Csm e il conferimento di massimi poteri al capo dello Stato». Ma passa anche, avverte, attraverso «la riduzione della stampa a mera propaganda di regime e la privatizzazione della sicurezza con le ronde e i militari».

Programma di alternativa di Governo - Ma ieri è stato anche il giorno in cui l'Idv ha rilanciato il proprio programma di «alternativa di governo», un programma che prevede una «exit strategy immediata dall'Afghanistan e un ripensamento generale dell'impegno italiano nelle missioni all'estero. Sul piano dell'economia, invece, occorre un maggior ricorso ad ammortizzatori sociali e più lotta al precariato, il tutto con una spasmodica caccia all'evasione fiscale, perchè la 'legalità' in tutti i settori è il leitmotive che ha accompagnato tutti gli interventi dei dipietristi. Per questa ragione, quindi, è stato ribadito il no a candidare chi abbia sentenze di colpevolezza a proprio carico passate in giudicato. Ultimo tema, quello delle alleanze: con il Pd «al nord non c'è problema, ma al Sud rischiamo lo stallo, perchè - ha spiegato Di Pietro - non appoggeremo le candidature degli uscenti in Campania, Puglia e Calabria».