Zavoli difende Ballarò
Intanto l’opposizione attacca: «Il flop di Vespa un danno economico per la RAI»
Ballarò finisce in Parlamento. Sergio Zavoli, presidente della Commissione di vigilanza ha infatti chiesto che vengano acquisiti tutti gli atti «per una serena valutazione sui criteri adottati dalla Rai sulle vicende al centro della cronache».
«E’ un dovere» ha precisato Zavoli nel corso dell’ufficio di presidenza della Commissione, che inoltre ha convocato, per una audizione da tenere il 23 settembre, il direttore generale della Rai, Mauro Masi. L’ufficio di presidenza ha inoltre confermato l’audizione di tutti i direttori di testata e dei conduttori di trasmissioni di informazione.
LE REAZIONI A PORTA A PORTA - L’intervento di Zavoli chiude una giornata che ha visto al centro dell’attenzione le reazioni alla trasmissione di Porta a Porta di ieri sera nel corso della quale il Presidente del Consiglio Berlusconi ha ricordato l’azione del governo a favore dell’Abruzzo, ma ha anche toccato i temi al centro dell’agenda politica: dall’ ipotesi smentita seccamente che abbia mai pensato a elezioni anticipate ai rapporti con Fini, nei confronti del quale ha affermato che se c’è stata qualche incomprensione da parte sua c’è la piena disponibilità a sanarla. A Fini ha però confermato di essere contrario ai metodi adottati «dai professionisti della politica».
VESPA BATTUTO DALLA FICTION - Porta a Porta con Berlusconi, dicono i dati dell’ Auditel, non è stata premiata dagli ascolti. Ha infatti suscitato scalpore che la trasmissione di Vespa sia stata battuta dalla fiction «L’onore e il rispetto», mandata in onda da Canale 5. La miniserie interpretata da Gabriel Garko ha infatti ottenuto uno share del 22, 61 per cento con 5.770. 000 spettatori, contro il 13,47 per cento pari a 3.219 mila spettatori che hanno seguito la puntata di Bruno Vespa con il Presidente del Consiglio.
Eliminare la concorrenza non è servito quindi a Vespa ad evitare quello che oggi in molti hanno definito un flop televisivo. Anche se va detto che ieri sera c'erano anche le dirette delle partite di Champions, hanno giocato sia la Juventus che il Milan, e altre offerte, come il film Dirty Dancing su Italia Uno, in onda in occasione della scomparsa dell'attore protagonista, Patrick Swayze, che ha ottenuto 3.183.000 spettatori e il 12,18% di share, e l'appuntamento con la serie L'ispettore Coliandro su RaiDue.
UN DANNO PER LA RAI - «E’ stata forse la peggiore performance di RaiUno del’anno» ha detto il commissario di amministrazione Rai, Giorgio Van Straten. «La scelta del direttore generale Mauro Masi- ha aggiunto il consigliere di minoranza- è stata non solo inaccettabile sotto il profilo del pluralismo informativo e del buon giornalismo, ma anche completamente sbagliata rispetto agli interessi dell’azienda».
Un altro consigliere Rai, Nino Rizzo Nervo parla di danno economico: » La Rai - ha detto l’altro consigliere di minoranza- ha subito un danno di 500milaeuro dovuti alla disdetta dei contratti degli inserzionisti che avevano acquistato gli spot all’interno di «Tutti pazzi per la tele» e di «Ballarò» e non hanno accettato il cambio con «Porta a Porta» e il film «La caduta».
LA REPLICA DI MARANO - A Rizzo Nervo ha prò replicato il vicedirettore generale della Rai, Antonio Marano che ha assicurato che in particolare per Ballarò «si prevede un recupero maggiore dell’offerta pubblicitaria».
L’OPPOSIZIONE ATTACCA - Per il deputato del Pd, Fabrizio Morri «I risultati dell’ascolto sono equiparabili a quelli del più scadente dei varietà».
Per Vincenzo Vita (Pd) «è l’inizio della crisi di un certo modello di talk show fondato sulla propaganda e sull’ingiallita tecnica manipolatoria della cerimonia mediatica».
DI PIETRO - «Visti gli ascolti ritengo che Berlusconi debba andare a danneggiare le sue televisioni e non quelle del servizio pubblico» ha detto Di Pietro, che ha aggiunto. «Mentre Vespa raccatta un umile 13,47 per cento di share, Mediaset si frega le mani con gli incassi pubblicitari dei suoi canali».