9 febbraio 2025
Aggiornato 15:30
«Nel PDL oggi il rapporto è tra Berlusconi e Bossi, e basta»

Casini: apprezzo Fini, ma situazione peggiore rispetto a 2004

«C'è insofferenza per chi critica, ma politica del ricatto è miope»

ROMA - «Apprezzo lo sforzo di Fini. Il suo tentativo è generoso, ma rispetto a qualche anno fa la situazione è peggiorata. Ai miei tempi c'era una vaga idea di collegialità. Oggi il rapporto è tra Berlusconi e Bossi, e basta. Per giunta, più Berlusconi è debole, più Bossi è forte. Detto questo, non penso affatto che Fini sia a fine corsa».

Lo afferma il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini in una intervista alla Stampa nella quale aggiunge che «debbono stare attenti con gli attacchi a Fini. La politica che usa il ricatto permanente contro le istituzioni è miope, non può durare. Fini per il Pdl è più eretico di quanto non lo fossi io 5 anni fa. Ma venivo tollerato, oggi c'è l'insofferenza per chi non sta al pensiero unico. Informazione compresa».

Tuttavia, per il leader Udc, «la spinta propulsiva di questa maggioranza si è già arenata dopo un anno appena di legislatura: argomenti, polemiche, elezioni evocate sono cose che capitano alla fine, non all'inizio». Sugli scenari futuri di un «grande centro» che veda insieme a Casini anche Fini e Rutelli, il leader Udc dice: «Io rispetto entrambi, non tiro per i capelli nessuno.

Bisogna finirla. Guardate Luca di Montezemolo: è un amico carissimo, una persona che stimo e ha responsabilità, ma non la vocazione e la voglia di fare politica. Non si tirano le persone per i capelli».