20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
La trasmissione spostata a giovedì per evitare la sovrapposizione con lo speciale di «Porta a porta»

Vigilanza Rai esamina caso «Ballarò», Santoro contro Berlusconi

Franceschini: «Neanche Ceausescu... Maggioranza difende Masi»

ROMA - Si muove la commissione di Vigilanza Rai sul caso Ballarò. La trasmissione di Giovanni Floris è stata spostata da oggi a giovedì sera per evitare la sovrapposizione con lo speciale di Porta a porta che, ospite Berlusconi, sarà dedicato alle nuove case dell'Aquila. E mentre l'opposizione critica il direttore generale della Rai Mauro Masi, Michele Santoro - a sua volta in polemica con i vertici aziendali per il mancato rinnovo dei contratti di Annozero - punta il dito direttamente contro Silvio Berlusconi. Su Mediaset, intanto, anche Matrix posticipa, «per ragioni tecniche», l'avvio delle trasmissioni che era previsto oggi.

'Ballarò' e 'Porta a porta', sottolinea in una nota il presidente della Vigilanza Sergio Zavoli, «hanno sempre convissuto all'interno dei palinsesti delle rispettive reti», e la deroga, «specie se perentoria», «costituirebbe un problema da dover prontamente risolvere». In questo senso, la vicenda «segnala un disagio profondo» ed «esige un esame approfondito del grado di fondatezza e gravità assunto da questi episodi». Zavoli - che non manca di rilevare anche la «pletorica invadenza» di 'Miss Italia' - ha perciò anticipato la convocazione dell'ufficio di presidenza della commissione a mercoledì prossimo. Sul tavolo, le questioni «in via di soluzione o ancora aperte» nell'ambito dell'informazione, da 'Annozero', a 'Report', all'«ormai improcrastinabile e cruciale» assetto di Rai3.

Bruno Vespa difende la scelta dei vertici Rai alla conferenza stampa di presentazione di 'Porta a porta'. L'opposizione, invece, attacca. L'Italia dei valori annuncia che domani manifesterà in via Teulada a Roma sotto gli studi di 'Porta a Porta'. Il segretario del Pd Dario Franceschini entra nel merito della trasmissione con Berlusconi e la consegna delle nuove case. «Anche Ceausescu - afferma da Bologna - avrebbe avuto un po' di orgoglio nel dire no a una rappresentazione così».

L'Udc distoglie l'attenzione da Bruno Vespa e, per bocca di Roberto Rao, afferma: «Il problema è che gli italiani devono poter scegliere di guardare anche altre trasmissioni di informazione che affrontino lo stesso evento con un punto di vista diverso». Il Pdl non sta alle critiche. Giorgio Lainati accusa l'opposizione che, «sconfitta» alle elezioni, sa solo ricorrere alla «vecchia storia» del conflitto di interessi.

A viale Mazzini la spaccatura è netta. I consiglieri d'amministrazione in quota opposizione criticano i vertici Rai. Per Giorgio Van Straten la situazione non è eccezionale e non giustifica, di conseguenza, uno spostamento di programmazione. Per Nino Rizzo Nervo è in atto «per volontà esterna» una «azione di terrorismo psicologico nei confronti di quelle diversità editoriali che ancora sopravvivono». Antonio Verro, consigliere Rai di area Pdl, definisce da parte sua «trasparente, opportuna e legittima la decisione presa del Direttore Generale» di rinviare la puntata iniziale di 'Ballarò'.

I due direttori di rete interessati battibeccano a distanza. Per Paolo Ruffini (Rai3) «quello dell'Aquila non è un evento, è una cerimonia, in più prevista da tempo. La rete più importante non può cambiare le cose in questo modo. E infatti non lo fa mai». Secondo Mauro Mazza (Rai1), invece, «non è dato in natura che due programmi di approfondimento si accavallino». Coglie la palla al balzo Michele Santoro, che ricorda quando, nel 2001, la sua trasmissione e quella di Bruno Vespa andarono in onda in parallelo trattando, entrambe, l'argomento della guerra in Afghanistan. Quanto ad 'Annozero', il conduttore promette un «segnale forte e chiaro. Sarà il pubblico di 'Annozero' a darlo - aggiunge ospite a 'Repubblica Tv' - lo sappia Berlusconi, che continua vigliaccamente ad agire nell'ombra».