27 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Centro medico chiede di cedere dati personali alle banche

Sanità: esposto del Codacons al garante per la privacy

Il Codacons chiede che i moduli per il consenso informato siano uguali in tutta Italia

ROMA - La vicenda ci è stata segnalata da un consumatore che ha prenotato un’ecografia con il Centro unico di prenotazione della Asl. Visti i tempi di attesa, la scelta ricade forzatamente sullo Studio radiologico Essepi di Savona. Allo sportello, dopo aver visionato l'impegnativa del medico, l’impiegata richiede la firma sul «solito» modulo per la privacy. Invece di firmare e basta, come normalmente fanno la gran parte dei consumatori, il paziente decide di leggere alcuni passaggi scritti sul modulo e scopre che, firmando, avrebbe autorizzato a comunicare i suoi dati (quali?) «in Italia o all’estero» (?), alle società di assicurazioni, alle banche, e, come se non bastasse, alle società operanti nel settore dei trasporti, spedizioni o comunicazioni (?!?), professionisti (quali?) e consulenti (di chi?).

Il Codacons ha deciso di presentare un esposto al Garante della Privacy, considerato che si chiede l’autorizzazione a trasmettere i dati in modo decisamente eccedente rispetto alle finalità per le quali sono raccolti e dovrebbero essere trattati. Ancora più grave il fatto che i dati in possesso di uno studio medico siano sensibili e che quelli idonei a rivelare lo stato di salute non possano essere diffusi.

Il Codacons sta sostenendo da tempo che, in campo medico, i moduli sulla privacy ed il consenso informato vadano cambiati e resi più trasparenti. In caso di intervento chirurgico, ad esempio, il consenso sembra sempre più utilizzato dai medici per salvarsi da possibili ritorsioni legali che non per informare effettivamente il paziente, consentendogli una libera e consapevole scelta. Troppo spesso i rischi sono evidenziati in modo poco chiaro.

Per questo il Codacons chiede al ministero del Welfare che per ogni intervento o anche un semplice esame diagnostico, ci sia un modello standardizzato di consenso informato uguale in tutta Italia, stabilito direttamente dall'Istituto Superiore di Sanità, autorizzato dal Ministero della Salute e dal Garante della Privacy, in accordo con le diverse categorie interessate, compresi ovviamente medici e consumatori. Da regolare diversamente anche le modalità di consegna del consenso informato. Spesso viene dato al consumatore 10 minuti prima dell'intervento, rendendo la rinuncia praticamente impossibile. Inutile dire che in questo caso il consumatore ha rinunciato alla sua radiografia e ha contattato il Codacons.