20 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Politica. PDL

Fini: «Contro di me uno stillicidio non degno del partito»

Il Presidente della Camera: «Nel Pdl serve più democrazia interna»

GUBBIO - Non «sono folle», non «sono un compagno travestito» né «ho l'ambizione di andare al Quirinale». Lo ha detto il Presidente della Camera Gianfranco Fini parlando a Gubbio e definendo «non degno di un grande partito un quotidiano stillicidio di affermazioni basate su queste tre ipotesi».

Nel Pdl «serve più democrazia interna» ha aggiunto Fini sottolineando: «Non mi risulta si sia mai riunita la direzione del partito».

Contestare il Presidente del partito non è dannoso e anzi «farlo significa iniettare nel corpo del partito elementi in assenza dei quali il partito rischia di non esprimere le sue potenzialità», spiegato.

Fini, non rinuncia dunque a esprimere critiche su come è stato gestito il Pdl dal momento della sua costituzione. E coglie l'occasione della tre giorni della scuola di formazione politica del Pdl per ribadire «pubblicamente» le critiche espresse nei giorni scorsi, che sono stati motivi di tensione con il presidente del partito e premier Silvio Berlusconi.

Serve un cambio di marcia - ha detto - faccio appello al presidente del partito Berlusconi di dar vita davvero a momenti di confronto. Caro Silvio - ha aggiunto Fini ricordando la telefonata che ieri ha avuto con Berlusconi - ieri dicevi che dal 27 marzo non abbiamo deciso nulla. Proprio questo è il punto. E' impensabile che dal 27 marzo il partito non abbia deciso nulla perché un partito non è un organigramma».