19 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Molte le personalità politiche, locali e nazionali

Roberto Benigni scatenato alla Festa nazionale del Pd

Battute su Berlusconi e Pd. In platea Bersani e Franceschini

GENOVA - E' un Roberto Benigni a tutto campo quello che si è esibito in serata a Genova sul palco della Festa nazionale del Pd. Dalle dimissioni del direttore di Avvenire Dino Boffo, alle vicende personali del premier, dalle querele ai quotidiani La Repubblica e L'Unità alle primarie del Pd, dalla libertà di stampa alla virilità del presidente del Consiglio: questi i principali temi toccati dal comico toscano durante la prima parte dello spettacolo 'Tutto Dante', che ha suscitato applausi e risate tra i 5mila spettatori presenti.

Molte le personalità politiche, locali e nazionali, che hanno seguito dalla platea lo show dell'attore toscano: dal governatore della Puglia Nichi Vendola al sindaco di Genova Marta Vincenzi, fino al presidente della Regione Liguria Claudio Burlando. Nelle prime file, seduti l'uno a fianco all'altro, i due pricipali sfidanti alle prossime primarie del Pd: l'attuale segretario Dario Franceschini e l'ex ministro per lo sviluppo economico Pierluigi Bersani. «Abbiamo fatto l'accordo unitario su Benigni - ha scherzato Franceschini con i cronisti - Noi ci ritiriamo e lui fa il segretario». «E' come dire vai avanti te che a noi ci scappa da ridere», ha replicato Bersani.

Come di consueto, per buona parte del suo lungo monologo sull'attualità politica, Benigni ha preso di mira il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: «Ultimamente il premier si è un po' incattivito - ha detto il comico toscano - ha venduto Kakà ed ha comprato Feltri. Costa meno ma non sbaglia una punizione».

Il comico toscano si è poi soffermato sui recenti attacchi del presidente del Consiglio ad alcuni quotidiani italiani ed esteri: «Non è vero che in Italia non c'è libertà di stampa - ha sottolineato - E' uscita oggi una notizia Ansa che andrà domani su tutti i giornali e che recita 'In italia c'è libertà di stampa' e proprio per essere sicuro Berlusconi ha obbigato tutti i giornali a pubblicarla, pena la chiusura del giornale».

Il premio Oscar Roberto Benigni non ha risparmiato battute nenanche nei confronti dell'attuale opposizione: «Dobbiamo porci un obiettivo - ha detto - non scendere mai sotto al due per cento». E ancora: «Sono aperte le iscrizioni al Pd, io mi sono iscritto ieri, ho chiamato l'organizzatore Paganelli e gli ho detto 'Mi iscrivo al Pd' e lui mi ha risposto'Bravo!'. Prima di riattaccare - ha proseguito Benigni - ho sentito che diceva a quello accanto a lui 'E vai, siamo in 15!'».

Dopo una prima mezz'ora di battute al vetriolo, l'attore e comico toscano ha smesso gli abiti del satiro per indossare quelli del 'Sommo Poeta', accompagnando , tra risate ed applausi, il pubblico in un viaggio immaginario all'interno della Divina Commedia.