29 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Immigrazione

Frattini: «Malta non ha i mezzi, accetti un accordo»

Escluderei «un'azione intenzionale da parte dei libici»

ROMA - Malta «non ha gli strumenti, come numero di navi e di equipaggi, per controllare» una zona estesa come quella italiana». Noi, assicura il ministro degli Esteri Franco Frattini in una intervista al Corriere della Sera, «siamo disponibili ad ampliare la nostra area di competenza, perchè abbiamo i mezzi per il controllo. Ed è da tempo che manifestiamo questa nostra disponibilità, l'ultima volta proprio all'inizio dell'estate».

Dopo la tragedia degli eritrei nel Canale di Sicilia, Frattini spiega che «con Malta l'Italia sta negoziando da ben dieci anni un accordo sullo spazio marittimo di ricerca e salvataggio. Finora, viste le loro resistenze, non siamo riusciti a chiudere ma è arrivato il momento di stringere i tempi per arrivare alla firma entro l'anno». Per il ministro è questo il passo decisivo perchè «una tragedia come quella terribile che abbiamo visto nel Canale di Sicilia non si ripeta più». Oggi, spiega il ministro, «Malta è responsabile delle operazioni di ricerca e salvataggio di un tratto di mare enorme, che arriva fin quasi alle acque territoriali italiane e libiche».

Quanto alla Libia e ad un eventuale allentamento dei controlli previsti dal trattato con l'Italia «mi sentirei di escludere un'azione intenzionale da parte dei libici che finora sono stati molto precisi nel bloccare le partenze dalle loro coste, soprattutto dal porto di Zuara. Non credo che i libici li abbiano fatti passare di proposito. Piuttosto - conclude Frattini - sono portato a ritenere che, semplicemente, questi poveretti siano riusciti ad eludere i controlli».