2 maggio 2024
Aggiornato 04:00
La «battaglia» della Lega sarà sui salari

Bossi frena sull'Inno: «Forzature, pensiamo ai salari»

Famiglia Cristiana all'attacco: «Una proposta bislacca al giorno»

ROMA - Un diversivo per non parlare delle gabbie salariali, una forzatura fatta ad arte dai soliti giornali per nascondere la «battaglia» leghista sulla diversificazione degli stipendi. All'indomani della bufera scatenata dalle sue parole sull'Inno di Mameli, Umberto Bossi tira il freno e assicura: la Lega non è contro 'Fratelli d'Italia'. Ma la polemica non si placa, con il Pdl che cerca di minimizzare, pur non nascondendo un certo fastidio, e l'opposizione che avverte del «grave pericolo» per l'unità d'Italia. A riscaldare il clima ci ha pensato ieri Famiglia Cristiana con un editoriale di fuoco contro le politiche del Governo in tema di immigrazione e le «proposte bislacche» targate Lega.

Quando si canta il nostro inno, il 'Va pensiero', - aveva detto domenica il Senatùr davanti al popolo padano a Ponte di Legno - lo cantano tutti perché tutti conoscono le parole, non come quello italiano che nessuno conosce». Una disaffezione che, secondo il leader leghista, si spiega col fatto che «gli italiani ne hanno piene le scatole». Ora, però, Bossi getta acqua sul fuoco: «I giornali d'estate non vendono per questo fanno qualche forzatura», spiega a SkyTg24 il ministro per le Riforme. «Per non parlare dei salari, delle gabbie salariali e della necessità di aumentare i salari - aggiunge - si sono inventati che la Lega è contro l'inno italiano. Invece noi siamo per aumentare i salari e chiediamo i salari su base territoriale legandoli al costo della vita».

Va valutata positivamente l'affermazione di Bossi secondo la quale non sono in discussione le questioni, che hanno riempito le pagine dei giornali, attinenti l'inno nazionale, le bandiere e i dialetti», commenta il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. «Con le sue parole di precisazione, - gli fa eco il vice Italo Bocchino - Bossi conferma che le proposte su inno e dialetti sono soltanto boutade estive vere per fare un po di propaganda in vista delle elezioni regionali».

Minimizza il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri: «Le attività di propaganda della Lega vengono sopravvalutate. È un modo stagionale e ricorrente di fare propaganda senza conseguenze pratiche». Mentre il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, replica intonando l'inno sulle frequenze di Radio2: «Ogni estate Bossi ne spara una - taglia corto -, le sue sparate sono come acquazzoni estivi».

Critica anche l'opposizione: per Rosy Bindi, Pd, si tratta di affermazioni «pericolose» che «non vanno sottovalutate». «E' un grave allarme politico. Il sentimento di unità nazionale va difeso dalle manovre in corso», avverte il leader centrista Pierferdinando Casini. Non nasconde l'«amarezza» l'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, secondo cui «il vero scopo della Lega è la secessione, ma credo che la maggioranza degli italiani e anche gran parte dell'attuale maggioranza di governo la secessione non la voglia».

E nel dibattito interviene anche Famiglia Cristiana, che coglie l'occasione dell'ultima sortita padana, «le proposte bislacche si susseguono al ritmo di una al giorno», per attaccare la politica sull'immigrazione del Governo: la legge sulla sicurezza, si legge nell'editoriale del settimanale dei paolini, per quel che riguarda le nozze miste «sembra scritta da don Rodrigo (ma chiedere a un politico leghista di leggere I promessi sposi del 'gran lombardo' Alessandro Manzoni è chiedere troppo), essa sarà probabilmente spazzata via da una sentenza della Consulta non appena qualcuno la impugnerà. Nel frattempo, la Lega avrà già conquistato le poltrone di governatore nelle Regioni del Nord alle amministrative».

Non si fa attendere la replica, a tono, della Lega: «Se si vogliono scomodare i Promessi Sposi - afferma il capogruppo alla Camera Roberto Cota - leggendo gli editoriali di don Sciortino a me viene in mente Azzeccagarbugli che parlava a caso di leggi e di violazioni di convenzioni, insomma qualcuno che le spara sempre più grosse per impressionare i lettori che ogni giorno inesorabilmente diminuiscono perchè i cattolici sono d'accordo con i provvedimenti in tema di sicurezza portati avanti dal Ministro Maroni».