6 maggio 2024
Aggiornato 02:01
Il Cardinal Bertone presenta l'Enciclica ai parlamentari

Schifani: «No a delegittimazione ruoli istituzioni»

«Purtroppo il facile gioco si è tradotto in delegittimazione dei ruoli, degli equilibri e dello stesso sistema istituzionale»

ROMA - La crisi della politica implica una «rincorsa ai toni aspri e di critica esasperata dell'avversario» ed è stata «avvertita dall'opinione pubblica come critica e crisi delle istituzioni. Lo dice il presidente del Senato Renato Schifani, introducendo la presentazione dell'enciclica Caritas in veritate del Papa pronunciata dal cardinale Tarcisio Bertone nella biblioteca del Senato.

RAGIONE MADRE DEL DIRITTO - «Purtroppo - ha aggiunto Schifani - il facile gioco della delegittimazione dell'avversario politico si è tradotto in delegittimazione dei ruoli, degli equilibri e dello stesso sistema istituzionale. E' necessario - ha detto il presidente del Senato - che anche la politica non si senta al di sopra, ma sia calata dentro il giudizio della ragione, che è la madre del diritto».

CRISI DI VALORI - Alla presenza di molti esponenti del mondo politico, cattolico e non, e del mondo del lavoro (spiccano, tra gli altri, il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani e la leader dell'Ugl, Renata Polverini), il presidente Schifani ha introdotto con un suo intervento la lezione del card. Bertone, sottolineando in particolare il ruolo della politica in questo momento storico caratterizzato al livello mondiale dalla crisi, che non e' solo economica ma anche di valori.

RINNOVAMENTO ISTITUZIONI INTERNAZIONALI - «Anche le istituzioni internazionali hanno bisogno di un forte rinnovamento e rilancio» perché «solo in questo modo la lotta alla fame e alla povertà, il sostegno al rifugiato e all'emigrato potranno apparire credibili ed efficaci». Le istituzioni internazionali devono affermare il loro essere «cerniera visibile tra solidarietà e sussidiarietà, anello di congiunzione tra governi e impegno concreto di popoli, associazioni e volontariato» e abbandonare definitivamente l'immagine di «burocrazia chiusa in se stessa e autoreferenziale, lontana dai reali bisogni delle persone».

La solidarietà per Schifani deve ritrovare il suo «spirito di grautità, di dono» connaturato a ciascuno nella misura di «chi più può, più deve» perché «chi meno può, più riceve».