2 maggio 2024
Aggiornato 07:00

Frattini: Italia in prima linea per difendere i bambini da guerra

Italia «partner importante» del network di ex bambini-soldato

ROMA - Ogni bambino salvato da guerra e violenza è "un vittoria per tutti noi". Così il ministro degli Esteri Franco Frattini ha spiegato l'impegno del governo italiano al fianco degli ex bambini soldato che lo scorso novembre hanno creato Network of Young people affected by war (Nypaw).

Nypaw è una rete che vuole farsi portavoce dei diritti dei circa 250.000 minori ancora oggi coinvolti nei conflitti armati e oggi, da Roma, due dei suoi membri fondatori, Grace Akallo, originaria dell`Uganda, e Kon Kelei, originario del Sudan, hanno chiesto il sostegno della comunità internazionale. "La mia storia è soltanto una tra le migliaia di storie che ancora non avete mai sentito", ha raccontato Akallo nel corso del convegno intitolato 'Bambini e giovani colpiti dai conflitti armati: ascoltare, capire, agire'. "Ci sono decine e decine di gruppi armati che continuano a distruggere la vita dei bambini in molte zone del mondo - ha denunciato Akallo - Nypaw è qui oggi per testimoniare e raccontarvi la sofferenza di questi bambini e giovani, rapiti e non, innocenti vittime che meritano di ricevere protezione e amore per poter recuperare la speranza nel futuro. Nessun bambino, e ripeto, nessun bambino merita questo tipo di sofferenza".

"L'Italia vuole essere un partner importante di questa sfida appena iniziata - ha replicato Frattini - questi ragazzi hanno creato un network, hanno deciso di impegnarsi per aiutare altri loro coetanei e hanno chiesto il sostegno della comunità internazionale. Credo che tutti noi dobbiamo sentirci impegnati, non solo sotto il profilo istituzionale, ma soprattutto sotto quello umano".

Il ministro ha ricordato che l'Italia lavora già "su tre grandi obiettivi: la prevenzione, l'aiuto alle vittime e il reinserimento nel tessuto sociale". "La prevenzione è certamente la chiave del successo", ha proseguito. Per questo "poniamo grande attenzione al contrasto dei traffici illeciti delle armi e sosteniamo con convinzione il programma dell'Onu per ridurre le armi cosiddette leggere". Frattini ha quindi riferito dell'intenzione del governo italiano di tenere in Italia corsi di formazione alla protezione dei bambini, rivolti al personale delle missioni di peacekeeping Onu: "Stiamo lavorando con il Dipartimento dell'Onu per le operazioni di pace per organizzare in Italia corsi di addestramento per il personale civile e militare delle missioni sulla protezione dei bambini".

Tuttavia, l'impegno dei soli governi non basta, ha concluso il capo della diplomazia italiana: "Dobbiamo fare un grande appello alla società civile, perchè serve una mobilitazione generale per difendere i bambini. Ogni bambino sottratto alla guerra, a ogni forma di violenza, all'uso delle armi e al traffico della droga è una piccola vittoria per tutti noi".