19 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Legge elettorale

Grillo: In Parlamento indagati, avvocati e «zoccole»

A commissione Senato: «Siete incostituzionali, antidemocratici»

ROMA - Beppe Grillo ricevuto in audizione dalla commissione Affari costituzionali del Senato, ne approfitta per una dura requisitoria contro la politica. «E' veramente uno schifo - accusa il comico genovese, convocato per illustrare i contenuti della proposta di legge di iniziativa popolare sulla legge elettorale - che tra i nostri rappresentanti ci siano condannati in primo grado, in secondo grado o indagati. Senatori come Cuffaro e Dell'Utri sono senatori per meriti giudiziari».

«Questa commissione, questo Parlamento, non hanno nulla a che fare - continua Grillo - con la democrazia. Sei persone hanno deciso i nomi di chi doveva diventare deputato e senatore, hanno scelto 993 amici, avvocati e scusate il termine, qualche zoccola. E li hanno eletti. Li hanno eletti loro, non i cittadini, che non hanno potuto scegliere i loro rappresentanti».

«Cari membri della commissione, siete illegali, incostituzionali, antidemocratici», dice ancora l'animatore della Rete dei Meetup, che alle recenti elezioni amministrative ha presentato anche alcune liste locali. «Per rispetto a voi stessi e agli italiani, dovreste dimettervi al più presto. Luigi De Magistris e Sonia Alfano sono due italiani per bene eletti da cittadini per bene. Dovreste cominciare a preoccuparvi di questi cittadini: De Magistris ha avuto 450mila voti, è il secondo in Italia,m la signora Alfano 165mila voti, la prima donna in Italia, senza televisioni e senza giornali. Chi si è recato alle urne ha potuto sceglierli, perché questo non deve essere possibile anche per il Parlamento italiano?» Per Grillo «i partiti hanno occupato la democrazia, è tempo che tolgano il disturbo. La politica non è un mestiere, due legislature sono dieci anni, tempo sufficiente per servire il Paese, poi si ritorna alla propria professione. Sapete che molti parlamentari hanno doppio stipendio, come 'ma va là Ghedini', che prende lo stipendio come deputato e come avvocato del presidente del Consiglio».