19 aprile 2024
Aggiornato 03:30

Fini: «Non rinviabili riforme strutturali, tutti s'impegnino»

«Nostro welfare ha svolto un ruolo all'altezza della situazione»

ROMA - «In questo momento occorre continuare a fronteggiare con determinazione e spirito solidale l'emergenza sociale», tenendo presente il «quadro difficile» che si prospetta ancora nei prossimi anni, ma allo stesso tempo «non sono più rinviabili quegli interventi strategici e strutturali capaci di sanare i vizi profondi del nostro sistema, i ritardi e le anomalie che ostacolano il cammino delle forze produttive e che appesantiscono le ali dello sviluppo».

E' il richiamo del presidente della Camera, Gianfranco Fini che, intervenendo al convegno su 'Impresa e lavoro nella Costituzione', ha sottolineato in particolare la necessità di interventi per «l'ammodernamento delle infrastrutture, la politica energetica e lo snellimento delle procedure burocratiche per avviare le iniziative economiche». Fini rimarca: «Proprio perchè ci troviamo in un momento eccezionale, è oggi richiesto alle Istituzioni, alle forze politiche e alle forze sociali un eccezionale impegno riformatore, all'insegna della coesione e della condivisi delle responsabilità».

Per Fini, l'Italia «deve saper trarre da questo momento difficile un nuovo stimolo per recuperare il terreno perduto sia nei processi di modernizzazione sia nella creazione di un più avanzato sistema di protezione sociale». Il presidente della Camera sottolinea che «non è mio compito entrare nel merito delle misure varate dal Governo allo scopo di favorire gli investimenti nonchè di sostenere le fasce più deboli della società. Desidero solo osservare che questi mesi presentano segni incoraggianti insieme però a motivi di preoccupazione», tanto che «Ci sarà ancora bisogno del sostegno pubblico per favorire la ripresa economica e per sostenere i lavoratori colpiti dalla crisi».

Per quel che riguarda il welfare, Fini afferma: «Condivido l'opinione di quanti hanno rilevato che il nostro sistema di protezione sociale ha svolto un ruolo all'altezza della situazione», anche se «occorre correggere le anomalie della frammentazione e della disparità di trattamento che abbiamo ereditato dal passato». L'obiettivo deve essere «un welfare inclusivo che non discrimini i 'precari' rispetto ai 'garantiti', un sistema più moderno che miri a tutelare il lavoratore nelle varie fasi della sua vita professionale, oggi non più all'insegna necessariamente del posto fisso e a tempo determinato». Il sistema di ammortizzatori sociali che Fini tratteggia deve permettere al lavoratore di «affrontare i cambiamenti senza che questi si traducano inevitabilmente in negativi arretramenti delle sue condizioni di vita».