28 agosto 2025
Aggiornato 04:30
Sentenza Mills

Berlusconi: «Chiarirò a Camere». Opposizione: «Non serve»

Pd-Idv-Udc: «Rinunci a lodo Alfano». Pdl-Lega con Premier: «è politica»

Silvio Berlusconi incassa e rilancia: le motivazioni della sentenza del Tribunale di Milano sul caso Mills lo indicano come corruttore, le opposizioni gli chiedono di rinunciare all'immunità garantita dal lodo Alfano, lui parla di «sentenza scandalosa» e annuncia: andrò in Parlamento a dire «cosa penso dei giudici». Al suo fianco, compatta, si schiera la maggioranza parlamentare.

SORO - Nelle aule di Camera e Senato si è acceso ieri un polemico dibattito. Antonello Soro, presidente dei deputati del Pd, chiede al premier di tutelare «l'onore del nostro Paese e anche il suo rinunciando alla tutela del Lodo Alfano». Se non si farà processare resterà «un'ombra grave, di sospetto, di condanna possibile nei confronti di un uomo che rappresenta nel mondo tutti gli italiani».

PDL - Reazioni dal Pdl: il deputato Giuseppe Consolo dice di «provare una pena profonda per quanto sta accadendo in quest'Aula». Il capogruppo Fabrizio Cicchitto accusa: «L'opposizione cavalca solo l'antiberlusconismo e ritorna all'uso politico della giustizia». Al Senato, dove il vicecapogruppo Pd Luigi Zanda ammonisce il premier a riferire «immediatamente» alle Camere, Lega e Pdl polemizzano con i giudici. Per Maurizio Gasparri (Pdl) «c'è chi fa campagna elettorale con i comizi, c'è chi la fa con la pubblicazione tempestiva delle sentenze», mentre il leghista Federico Bricolo commenta: la sentenza «va in qualche modo a delegittimare anche l'attività della magistratura». Spazza il terreno da ogni equivoco Niccolò Ghedini (Pdl), ascoltato consigliere giuridico del premier: Berlusconi non rinuncerà all'immunità, altrimenti «per un anno anzichè stare a governare dovrebbe stare in aula a difendersi».

OPPOSIZIONE - Antonio Di Pietro, leader dell'Idv, scrive sul suo sito che «Silvio Berlusconi deve dimettersi poiché non è degno di rappresentare lo Stato ed il popolo italiano». Dello stesso tenore, 'Berlusconi rinunci al lodo Alfano o si dimetta', i commenti dei partiti di sinistra, Pdci e Prc, mentre per Angelo Bonelli dei Verdi, con il lodo Alfano Berlusconi fa tornare l'Italia al «sistema feudale». Pier Ferdinando Casini apprezza, invece, l'intenzione di riferire alle Camere manifestata dal premier: «E' un gesto di responsabilità istituzionale importante», dice il leader dell'Udc. Gelido Pier Luigi Bersani del Pd: «Se Berlusconi viene in Parlamento per propinarci il solito spot si risparmi pure il viaggio».

BERLUSCONI - Nella serata di ieri lo stesso Berlusconi dall'Aquila prende la parola: su di me, accusa, «sono state scritte cose inventate di sana pianta». Poi annuncia: «Alla Camera dirò quello che penso su certi giudici». La sentenza, a suo giudizio, è «semplicemente scandalosa, contraria alla realtà. Non c'è stato nessun versamento a Mills», dice. «Quando il processo riprenderà, non esito a dire che ci sarà un'assoluzione assoluta». Quanto agli effetti politici della sentenza, «dovrò certamente fare uno sforzo - spiega - per far passare la realtà sul piano internazionale. Il danno lo sapremo riparare, ma certamente c'è stato». Un danno che però, garantisce il premier, non tocca i sondaggi: «Non c'è stato nessuno scostamento nell'indice di gradimento eccezionale che gli italiani conferiscono al primo ministro che è del 74,8%. Era del 75,1% ma un meno 0,3 non significa nulla».