2 maggio 2024
Aggiornato 06:00

Berlusconi vs Giudici e Repubblica, all'Aquila il «Silvio furioso»

Conferenza stampa sfogo del Cavaliere: Noemi? Un bersaglio

L'AQUILA - Un collaboratore del premier aveva avvertito a metà pomeriggio i giornalisti: «Berlusconi dopo la conferenza stampa con il presidente della Commissione europea e Josè Manuel Barroso, è pronto anche a rispondere anche ad altre domande». È così, terminato l'incontro con la stampa dedicato alla ricostruzione abruzzese, è il momento della conferenza stampa - capitolo secondo e va in scena il 'Berlusconi furioso'.

VISITA IN ABRUZZO - Era iniziata con tutt'altro spirito, la visita di Berlusconi e Barroso in Abruzzo. Il risultato portato a casa dal Cavaliere era stata la promessa dell'Europa: se i danni saranno stimati in 10 miliardi di euro, l'Ue contribuirà con 470 milioni. Berlusconi aveva visitato la città simbolo del terremoto, Onna, e aveva spiegato a Barroso il proprio punto di vista: «Io preferisco una ricostruzione 'da zero'». Poi la visita nella tendopoli di Paganica e quella in una chiesa del centro storico dell'Aquila. Infine c'era stata la 'benedizione' europea al G8 ospitato nelle aree terremotate, una decisione gradita, secondo il premier anche dal segretario di stato americano HIlary Clinton.

Berlusconi è soddisfatto, si alza e prima di salutare Barroso da appuntamenti alla stampa: «So che volete domandarmi altro, aspettate qualche minuto e torno da voi». Torna Berlusconi ed è un fiume in piena, protagonista unico di una conferenza stampa bis che alterna momenti di forte tensione e sfoghi mirati, in un clima elettrico. Sono due i suoi bersagli, oltre al 'tradizionale' affondo contro un Antonio Di Pietro «soggetto pericoloso per la democrazia che mi fa orrore»: Repubblica e la magistratura.

SENTENZA MILLS - La sentenza Mills è «una vergogna inaccettabile», scandisce Berlusconi, e quando una cronista dell'Unità gli chiede direttamente: 'Non è meglio farsi processare?', lui prima sostiene di non voler rispondere, perchè la giornalista ha «una posizione pregiudiziale». Poi però risponde: «Quando riprenderà il processo ci sarà una assoluzione» perchè non c'è stato alcun «versamento a Mills». Quindi Berlusconi rimanda tutti a quando interverrà alla Camera «dove dirò quel che penso di certi giudici». E anticipa, rispondendo ad un'altra domanda, la convinzione che la pubblicazione odierna della sentenza Mills sia stata «puntualmente programmata».

LA REPUBBLICA - E' un battibecco lungo, preludio allo sfogo finale contro Repubblica. Durante la conferenza già Berlusconi aveva così replicato al cronista del quotidiano, Gianluca Luzzi: «Non rispondo a Repubblica, voi siete animati da invidia e odio politico». Ma al termine della conferenza stampa bis, quando i cronisti si accalcano nei pressi del banco presidenziale, che il premier in piedi guarda negli occhi il giornalista e va giù duro: rispondere alle dieci domande? «E' una cosa privata avete costruito una montatura, vergogna. Gli italiani sono con me, questa è una ver-go-gna», quasi grida Berlusconi. Poi abbassa il tono della voce ma il senso è lo stesso: «Questo va contro la libertà di stampa? Se volete scherzare, scherziamo, ma questo è ridicolo, c'è chi ci crede e tutto ciò fa male al Paese».

NOEMI - Un pensiero il premier lo dedica, fra l'amareggiato e l'infuriato a Noemi Letizia: «E'bersaglio di una certa stampa, alcuni giornali hanno pubblicato le proprietà immobiliare , è inaccettabile». Terminato lo sfogo, c'è un solo dato che sembra tranquillizzare il Cavaliere: «Il gradimento degli italiani verso il premier è al 74,8 per cento». Immutato.