7 novembre 2024
Aggiornato 22:30

Italia-Libia, La Russa: risarcire italiani espulsi nel 1970

«Primo passo potrebbe avvenire con arrivo a Roma di Gheddafi»

TRIPOLI - E' arrivato il momento di sanare «una ferita aperta da tanti anni» e di «risarcire» tutti gli italiani che furono espulsi dalla Libia nel 1970 e «che hanno dovuto abbandonare i loro beni». E' quanto ha spiegato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, a margine dei lavori dell'Iniziativa 5+5, che si sono svolti oggi a Tripoli. Un primo passo in questa direzione potrà essere compiuto in occasione dell'arrivo di Muammar Gheddafi a Roma nel prossimo mese di giugno, ha spiegato il ministro.

Incontrando il primo ministro libico Ali al Mahmudi al Baghdadi, La Russa ha accennato «alla possibilità di ripresa di un rapporto con gli italiani che lasciarono la Libia tanti anni fa». «Sono in contatto con la loro associazione e credo che non è escluso che possa esserci un incontro quando verrà Gheddafi in Italia, il prossimo mese di giugno», ha spiegato La Russa. «Io lo auspico, perché questa è una ferita che va completamente sanata. Quando abbiamo approvato l'accordo italo-libico in parlamento, con larghissimo consenso, abbiamo avallato un provvedimento almeno simbolicamente riparatore nei confronti degli italiani che hanno dovuto abbandonare i loro beni ed hanno diritto a un risarcimento, anche se non esaustivo del danno subito. Credo che sia giunto il momento di un incontro anche con le autorità libiche per sanare questa ferita aperta da tanti anni», ha aggiunto.

La Russa ha quindi confermato di essere stato ufficialmente invitato in Libia per un incontro bilaterale «in un immediato futuro». «Ho raccolto con piacere l'invito. Ho espresso il desiderio, se possibile, di visitare i centri di accoglienza libici per verificare di persona le condizioni di chi vi si trova. La visita sarà comunque sui rapporti che ci sono con la Libia», ha concluso il ministro.