26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Istruzione: il punto della situazione sui tagli agli organici

Scuola, Regione Marche: stiamo aspettando una risposta definitiva dal Ministro

Benatti: «se confermate le previsioni sarebbe accanimento su un sistema virtuoso»

ANCONA - «Siamo ancora in attesa di una risposta alla lettera inviata ad inizio  marzo al Ministro Gelmini sulla situazione della scuola marchigiana e in particolare sulla attuazione dei tagli di organico. Previsioni «ufficiose» di riduzione, ma mai smentite dal Ministro che, a questo punto,  è lecito interpretare come accanimento, nonostante si sia sottolineato più volte il virtuosismo del nostro sistema scolastico.»

A riproporre il problema sempre più stringente dei tagli nella scuola, è l’assessore regionale all’Istruzione, Stefania Benatti. Si parla infatti, per l’anno scolastico 2009/2010 di 824 tagli di posti in organico di cui 249 nella scuola primaria, 319 nella scuola secondaria di I grado e 256 nella scuola secondaria di II grado. «La nostra regione – spiega l’assessore - ha il rapporto medio alunni per classe di 21,5 rispetto alla media di 21 prevista dal Ministero, ma a questa caratteristica virtuosa non corrisponde un minor taglio, anzi…Inoltre, con il decreto recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, sul dimensionamento, aumenta in percentuale il numero massimo e minimo degli alunni per classe senza tenere conto delle realtà in cui tale rapporto è di gran lunga superiore alla media nazionale come, appunto nelle Marche. E va poi considerato il problema importante della sicurezza degli edifici scolastici: nella quasi totalità degli istituti l’ampiezza delle classi non è idonea ad ospitare un numero di alunni più  elevato. «

Il problema del rapporto alunni/metratura è ancora più sentito nei territori montani che hanno ricostruito le scuole dopo il terremoto, naturalmente a misura di territorio, cioè piccole. » Per questo – afferma Stefania Benatti- diventa in molti casi impossibile fare operazioni di accorpamento rispettando gli standard stabiliti per legge, senza intervenire sulle strutture con nuovi lavori edilizi

Per quanto riguarda le disabilità, il rapporto alunni/docente di sostegno nella regione Marche è 2,10. Tale rapporto è superiore di 0,10 rispetto al rapporto di un insegnante ogni due alunni disabili  stabilito  dal Ministero dell’Istruzione. Va tenuto conto anche del fatto che il trend di crescita annuale degli alunni disabili nella nostra Regione è di circa 350 e, anche in questo caso, con le previsioni di posti in organico, il rapporto si alzerebbe ulteriormente con conseguente minore servizio e attenzione alle esigenze di sostegno.

Inoltre, le Marche sono una delle regioni italiane a più alto tasso di presenza di immigrati,  in costante aumento: solo nel corrente anno scolastico l’aumento registrato relativamente alle iscrizioni di alunni stranieri è pari a 3.000 unità.

«La Scuola deve avere risorse finanziarie e umane sufficienti a fronteggiare le problematiche connesse all’inserimento di questi alunni – sostiene l’assessore -  che spesso vanno a scuola senza neanche conoscere l’italiano. E’ accertato che le classi «numerose» creano «numerosi» problemi per l’inserimento e l’integrazione degli alunni extracomunitari

Altro punto dolente è il tempo scuola. Nonostante le famiglie abbiano chiesto, nella scuola primaria, il modulo a 30 ore e il tempo pieno, il Piano Programmatico prevede l’assegnazione dei docenti per le prime classi sulla base delle 27 ore e pur mantenendo la stessa quota del tempo pieno questo non viene incrementato.

«Sappiamo – conclude Stefania Benatti - che se i tagli saranno confermati, la libertà di scelta delle famiglie non sarà garantita, se non a fronte di interventi aggiuntivi a carico di enti locali, o addirittura, delle famiglie stesse. E tutto questo, in una regione che per le caratteristiche del suo tessuto socio-economico sta fronteggiando una crisi importante.. Tutti allora, enti locali, scuole, parti sociali, personale scolastico, alunni e famiglie, dobbiamo impegnarci a sorvegliare affinché siano garantiti i diritti, rispettate le norme di sicurezza e vi sia uguaglianza sostanziale tra le regioni italiane e nei diversi territori della nostra regione