28 marzo 2024
Aggiornato 23:00

Filippine, Frattini: ostaggi vivi ma silenzio stampa

«Appello a esercito filippino perché eviti azioni di forza»

ROMA - «Ci viene detto dal governatore dell'isola di Jolo (nel sud delle Filippine, ndr) che gli ostaggi sono vivi». Questi gli unici aggiornamenti che il ministro degli Esteri Franco Frattini dà alla stampa sul caso dei tre dipendenti della Croce Rossa Internazionale, fra cui l'italiano Eugenio Vagni, sequestrati dai separatisti di Abu Sayyaf.

A margine di una presentazione all'Unità di Crisi della Farnesina, Frattini ricorda che l'ultimatum dei rapitori è «scaduto» e assicura che il governo italiano mantiene una «rete costante di collegamento con i negoziatori della Croce Rossa, con cui - sottolinea - non bisogna interferire».

Oltre a questo collegamento, il ministero degli Esteri si aggiorna costantemente «con la famiglia del connazionale, nonché con i ministeri degli Esteri di Svizzera e Filippine», nazionalità degli altri due ostaggi.

«Applico a me stesso il silenzio stampa» ribadisce il capo della diplomazia. «Abbiamo ripetuto - conclude - un forte appello italiano a evitare azioni di forza da parte delle autorità delle Filippine».