18 aprile 2024
Aggiornato 02:00

Bracconaggio, Lipu: inasprire le pene e rafforzare la sorveglianza

Due gru e uno sparviere uccise nel centro Italia con altri rapaci. Falco palude trovato impallinato oggi a Roma

Due gru e uno sparviere uccisi. Un falco di palude e due poiane impallinate, un istrice crudelmente ucciso dai bracconieri. E’ l’ultimo rapporto della LIPU, che ha raccolto negli ultimi giorni diversi esemplari di specie protette colpite da pallini sparati da fucili da caccia.
I due splendidi esemplari di Gru sono stati trovati a San Bartolomeo (Benevento) e Setacciato (Campobasso) e portati al Centro Recupero LIPU di Casacalenda (CB). Entrambi deceduti, presentavano ferite da pallini che hanno provocato gravi fratture. Lo stesso centro ha ricoverato nei giorni scorsi due esemplari di Poiana con fratture agli arti e traumi oculari.

Cambia la geografia ma lo spartito del bracconaggio è sempre lo stesso: anche a Roma specie protette nel mirino di fucili ignoti. Un falco di palude impallinato e ricoverato oggi nel Centro Recupero LIPU a Roma, proveniente da Castelnuovo di Porto, con varie e gravi fratture scomposte, è già stato giudicato irrecuperabile; uno sparviere, impallinato nella Riserva Canale Monteranno (RM), è stato ricoverato nel centro LIPU a Roma ed è deceduto per le gravi ferite riportate. Nella stessa riserva laziale è stato trovato un istrice, una specie ricercata dai bracconieri per scopi alimentari e vittima di sistemi particolarmente crudeli: una volta fatto uscire dalla tana, i suoi aguzzini gli conficcano un chiodo nel capo mentre un colpo di arpione gli viene assestato nel fianco per completare l’opera. L’esemplare recuperato dalla LIPU sempre cel centro di Roma, ferito anche dai pallini, è deceduto.

Il bracconaggio, come confermato solo due giorni fa dal un convegno a Riva del Garda (TN) il comandante del nucleo investigativo di polizia forestale del comando provinciale di Vicenza, Isidoro Furlan, è un fenomeno che non è in regresso e in alcuni casi è controllato dalle organizzazioni criminali mafiose.

«Per cercare di combattere il bracconaggio – denuncia la LIPU – occorre rafforzare sorveglianza e sanzionare duramente chi commette reati contro la fauna selvatica. Ci auguriamo dunque che le proposte di legge in discussione al Senato vadano in questa direzione, per assicurare un efficace contrasto alle illegalità che purtroppo dilagano sempre più nel Paese».