20 aprile 2024
Aggiornato 13:30

Napolitano brinda ai reali di Svezia: Ue forte e mondo più equo

«La crisi impone riposta europea decisa, unitaria, avanzata»

ROMA - «E' un fatto che la crisi economica, che sta mettendo in discussione le prospettiva di crescita di quasi tutti gli Stati membri, richiede una forte risposta unitaria da parte dell'Unione e quindi un rinnovato impegno a rafforzare il metodo comunitario e le istituzioni europee». Ed «oggi Italia e Svezia possono operare fianco a fianco per sostenere la costruzione di un'Unione sempre più unita, fattore di pace, stabilità e prosperità, fortemente presente sullo scacchiere internazionale e vicina ai propri cittadini».

Lo sottolinea il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel brindisi al pranzo di Stato offerto al Quirinale in onore dei Reali di Svezia. «L'Italia - dice Napolitano - apprezza grandemente il deposito dello strumento di ratifica del Trattato di Lisbona da parte della Svezia il 10 dicembre scorso a Roma. E' da auspicare che il Trattato possa entrare in vigore al più presto e consentire l'affermarsi di indirizzi e di meccanismi istituzionali rispondenti alle gravi sfide che l'Europa è chiamata ad affrontare». «Il rapporto fra Italia e Svezia - ricorda quindi il Capo dello Stato- ha radici antiche e profonde, alimentate da generazioni di letterati, scienziati e artisti svedesi che in Italia hanno vissuto e trovato ispirazione». E «questi legami sono rafforzati e vivificati dalla comune appartenenza ad un condiviso progetto europeo».

In questo senso, poiché «dall' 1 luglio prossimo la Svezia assumerà la Presidenza dell'Unione, l'Italia - assicura il capo dello Stato- vi darà il suo pieno sostegno, anche in qualità di Paese cui spetta la Presidenza del G8». «La comune appartenenza all'Unione Europea - dice Napolitano di Italia e Svezia- favorisce la crescita delle relazioni bilaterali, in tutti i campi, nonché i flussi di investimento tra i due Paesi». Ed «è con questi sentimenti di amicizia» che vengono oggi ospitati al Quirinale i Reali di Svezia, nell'auspicio di «una collaborazione fra i nostri due Paesi in favore di un'Europa forte e coesa e di un mondo più equo e solidale».