Scuola, Meloni: Ottimo il varo del regolamento sul voto in condotta
«Il Governo restituisce autorevolezza alla scuola, dialoga con i giovani e dissipa timori di bavaglio»
ROMA - «Oggi il consiglio dei ministri ha varato il regolamento sulla valutazione che servirà ad assegnare il voto in condotta. Credo che si tratti di uno strumento importante per arginare e combattere i crescenti fenomeni del bullismo e di devianza giovanile nelle scuole». Lo ha detto il ministro della Gioventù Giorgia Meloni al termine del Consiglio dei Ministri.
«Così come è stato – continua la Meloni - impostato fornisce un’importante indicazione culturale: si restituisce autorevolezza alla scuola, agli insegnanti e al percorso didattico ed educativo. Si stabiliscono infatti delle regole precise che devono essere rispettate, e la violazione grave e ripetuta delle quali comporta sanzioni adeguate».
«Sono particolarmente soddisfatta –spiega il ministro - per il percorso che ha portato al provvedimento. E’ la prima volta da anni infatti che il governo in carica dimostra la volontà e la capacità di ascoltare i giovani prima di varare i provvedimenti che li riguardano. Il regolamento presentato dal ministro Maria Stella Gelmini e varato oggi dal consiglio dei ministri, è stato infatti discusso e modificato martedì scorso dal forum delle associazioni studentesche che lo hanno dunque conosciuto e valutato prima (e non dopo) l’approvazione. Va dato dunque atto al governo di essersi dimostrato disponibile al confronto con studenti e genitori molto più di quanto sia accaduto in passato, aprendo percorsi di partecipazione attiva di cui i passati governi anche di sinistra si sono troppo spesso riempiti la bocca».
«Sono infine soddisfatta –conclude la Meloni - per il riferimento esplicito all’impossibilità di usare come parametro per l’assegnazione del voto in condotta la legittima espressione delle proprie opinioni. Una norma che garantisce libertà di espressione, di manifestazione e anche di contestazione al movimento studentesco e dissipa tutti i timori di imbavagliamento da un lato e di uso politico del voto in condotta dall’altro».
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