19 aprile 2024
Aggiornato 22:30
Violenza Donne

Aumentano le violenze sulle donne, e il pericolo maggiore è in casa

Osservatorio di Telefono Rosa: vittime soprattutto tra 35 e 54 anni

ROMA - Violenze psicologiche, percosse, minacce, ricatti economici e anche abusi sessuali: aumentano le violenze sulle donne e il pericolo non è fuori, è tra le mure domestiche, dove spesso si consumano maltrattamenti quotidiani. Ovvero il 64% delle volte la violenza arriva da colui che si ama, marito, fidanzato o convivente. Solo il 2% la percentuale di donne che dichiarano di aver subito violenza da uno sconosciuto. E' questo che il quadro che emerge dalla storia delle donne che si sono rivolte a 'Telefono rosa'.

Le vittime 'prescelte' sono soprattutto le donne tra i 35 e i 54 anni, impiegate o casalinghe per lo più, ma anche libere professioniste, mentre il violento, spesso marito, compagno o ex, non è sempre un disoccupato o con scarsa istruzione, anzi la maggior parte delle volte è un impiegato, e ha un diploma - gli operai e chi ha una licenza media inferiore figurano al secondo posto della lista nera dei violenti - ma significativi sono anche i numeri di funzionari o professionisti. E tra i violenti il numero di chi ha una laurea è 2 volte e mezzo di chi non ha titolo di studio. Spesso quindi insospettabili, che all'esterno non dimostrano la loro personalità violenta ma la sfogano solo in casa. Il dramma più grande è che le vittime non sanno come difendersi, a chi rivolgersi, si sentono in colpa e pensano di non avere via di uscita. E se spesso restano e sopportano in nome dei figli, la violenza ricade anche su di loro.

E' la fotografia della violenza sulle donne che emerge dai dati rilevati dall'Osservatorio di 'Telefono rosa. Continua infatti a crescere anche nel 2008 il numero di vittime di violenza che si sono rivolte al «Telefono Rosa», in cerca di un aiuto o di specifiche consulenze. Nel corso del 2007, infatti, si sono registrati 1492 casi di richieste di aiuto, mentre il numero di testimonianze di violenza, nel 2008, raggiunge i 1744 casi, 1457 dei quali provenienti da cittadine italiane ed i restanti 287 da donne straniere. La violenza non arriva dallo sconosciuto, ma assume i lineamenti dei partner, la quotidianità delle abitudini devianti dei famigliari, la reiterazione di gesti e minacce a cui spesso le vittime sono esposte per anni. E in silenzio: il fenomeno della violenza sulle donne, infatti, incontra come principale ostacolo proprio quello di restare sommerso.

Le vittime di violenza conoscono perfettamente i loro persecutori, spesso - come hanno riscontrato gli operatori di Telefono rosa - nell'impossibilità di adottare soluzioni valide o in uno stato psicologico che non consente loro di trovare la forza per reagire, vivono a stretto contatto con il violento, esponendosi quotidianamente ad un nuovo rischio di violenza. Ed è proprio questa prossimità a rendere difficile la denuncia dei maltrattamenti e delle molestie subite. L'autore della violenza nel 53% dei casi è il marito o il partner, ciò significa che nel 2008 ci sono state 1430 donne che hanno subito o subiscono violenza all'interno di una relazione affettiva, all'interno delle mura domestiche; è evidente che a perpetrare la violenza è l'uomo di cui si sono fidate, che hanno amato e che dice di amarle.

A questi dati è necessario aggiungere il 9% di quante dichiarano di subire violenza dal proprio convivente - il dato raggiunge il 15% nel caso delle cittadine straniere - ed il 2% di coloro che patiscono maltrattamenti da parte del fidanzato. Ovvero il 64% delle volte la violenza arriva da colui che si ama. E - paradossalmente - la propria casa il luogo meno sicuro per le donne che subiscono violenze ed è all'interno di quelle mura che esse subiscono violenze e maltrattamenti, mettendo spesso a rischio la propria vita e quella dei propri figli. Si riduce al 2% la percentuale di donne che dichiarano, trasversalmente alla propria nazionalità, di aver ricevuto violenza o maltrattamenti da parte di uno sconosciuto.