20 aprile 2024
Aggiornato 12:00

Camera: quasi cinque minuti per primo voto con impronte in Aula

In difficoltà qualche deputato Pdl. Fini invita alla calma

ROMA - Dura quasi 5 minuti la prima votazione dell'Aula della Camera con il nuovo sistema di voto anti-pianisti (col vecchio metodo ogni voto rubava in media un minuto) basato sulla rilevazione delle impronte digitali: non pochi sono stati i problemi emersi dopo che il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha dichiarato aperta la votazione sulla mozione per il Tibet.

«Chiedo scusa per l'atteggiamento pedagogico ma è la prima volta, poi sarà tutto più facile», ha affermato pazientemente la terza carica dello Stato spiegando ai deputati i vari passaggi da seguire (apertura della votazione, rilevazione dell'impronta, espressione del voto). Ma le spiegazioni di Fini non sono bastate: immediatamente si è sollevato più che un brusio dai banchi dell'Emiciclo con conseguente agitazione di commessi e funzionari ai banchi della presidenza. «Onorevoli colleghi non c'è bisogno di urlare. E' sufficiente mettere il dito sul terminale. Metta il dito. Se non mette il dito e continua a fare così», ha detto Fini alzando la mano.

I problemi sono arrivati prevalentemente dai banchi del Pdl: Raffaello Vignali, Enzo Raisi, Amato Berardi. E Giovanni Paladini dell'Idv, sono stati i deputati richiamati da Fini, l'unico a mantenere la calma nella tensione generale. «Se non tenete il dito...Onorevole Vignali è riuscito?», ha ripetuto Fini che per ben tre volte ha provato ad accelerare affermando «Allora, tutti i terminali sono abilitati al voto?» ma è stato stoppato da un fragoroso «Noooo» di gran parte dell'Assemblea. Eppure lui serafico e non intimorito: «Onorevoli colleghi non c'è fretta, con calma». Quindi ha riprovato: «Bene tutti i terminali abilitati?». E un altro 'No' è stata la risposta dall'Emiciclo. «Onorevole Raisi non riesce? Si impegni», ha invitato ancora la terza carica dello Stato. «Berardi anche lei in difficoltà?...allora tutti i terminali...».

Il 'No' dell'Assemblea questa volta ha anticipato la fine della frase del presidente della Camera. «Chi è che non ha...Paladini?». Il quarto tentativo è andato però a buon fine. Fini ha potuto finalmente invitare i deputati ad esprimere il voto e dichiarare chiusa la votazione. Il risultato è ottimo (su 541 presenti, i votanti sono stati 538, tre gli astenuti, 538 i favorevoli), i tempi assolutamente da migliorare. La Camera approva, seppur con qualche difficoltà, la mozione sul Tibet e il nuovo metodo anti-pianisti.